Cooperativa in chiusura, cento lavoratrici senza soldi: è arrivata la lettera

Domenica 5 Settembre 2021 di Nicola Benvenuti
Le operatrici della cooperativa Carpe Diem hanno lavorato al Craup di Piove di Sacco

PIOVE DI SACCO - Con una lettera di poche righe, nella quale viene evidenziata una perdita di bilancio di oltre 1,1 milioni di euro, un centinaio di ex socie della cooperativa ormai in fase di chiusura vengono informate che le quote versate nel tempo non saranno loro rimborsate. É quanto accade alle ex lavoratrici della cooperativa Carpe Diem di Piove di Sacco, impegnate per anni a garantire il servizio di assistenza socio sanitaria presso il Craup Il Centro Residenziale Anziani Umberto Primo, che ha svolto servizi anche alla casa di riposo di Lendinara e in altre strutture del Veneto, finendo poi per essere sostituita con regolare gara di appalto da altre società del settore.

Le lavoratrici inquadrate come operatrici socio-sanitarie, infermiere oppure addette ai servizi ausiliari in media hanno versato negli anni circa 2.500 euro a testa con quote mensili dai 25 ai 50 euro. «Denari che venivano detratti dalle buste paga e che hanno subìto, così come hanno descritto le numerose lavoratrici, aumenti nell'importo a seguito di assemblee sociali dove non è mai risultato chiaro a cosa servisse la ricapitalizzazione a fronte di una ditta che lavorava prevalentemente con appalti pubblici», spiega Franco Maisto della Cisl Funzione Pubblica.
Il codice civile sul punto prevede che si debba attendere la chiusura del bilancio, perché poi possano essere liquidate le quote sociali man mano versate alla cooperativa quale contributo al capitale sociale. «Ora, dopo aver versato in media oltre 2000 euro ed aver atteso un anno per vedersi liquidate le proprie quote versate evidenzia Maisto l'amara scoperta, nonostante le ripetute richieste inviate dal sindacato e dalle lavoratrici di avere riscontro sulla data di pagamento e sugli importi, non solo non è arrivata fino a ieri alcuna risposta, ma addirittura si pone sul tavolo che il bilancio, negativo, ha azzerato tutto il dovuto.

Inaccettabile e privo di coerenza, se consideriamo che l'azienda ha gestito servizi pubblici ben pagati e certamente incassati».


LO SCONCERTO

Lo sconcerto è grande, sono 100 le persone interessate agli appalti di Piove di Sacco e Lendinara, senza contare i tanti lavoratori che stanno ricevendo la lettera in questi giorni. Un prelievo nelle tasche dei lavoratori da parte di questa cooperativa che non è nuovo di questi tempi, dopo quanto accaduto alle lavoratrici di Eurotrend Assistenza di Biella che prestavano servizio all'ospedale di Conselve e si sono viste azzerare le ferie 2020 e aumentare le quote sociali, ragion per cui per cui è stata aperta una vertenza nazionale al Ministero del Lavoro. «Porteremo la vicenda di queste 100 lavoratrici al tavolo regionale dell'assessore Donazzan e all'Ispettorato del lavoro perché venga fatta luce a difesa dei loro diritti, considerando che percepiscono uno stipendio già di per sé più basso di quanto meriterebbero», conclude Franco Maisto della Cisl.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci