COLLI EUGANEI - Un flash mob muto, nel piazzale di fronte alla stazione di Santa Lucia di Venezia, per denunciare i danni causati dall'invasione dei cinghiali, dove a parlare sono state le immagini della devastazione causata nel territorio. Ha avuto un gran successo l'iniziativa di Coldiretti, che nel capoluogo veneto ha richiamato da tutta la regione decine e decine di agricoltori e amministratori per chiedere «un piano di contenimento con azioni semplici e sburocratizzate».
CARTELLI COLORATI
Protagonisti indiscussi del flash mob sono però stati gli imprenditori agricoli, che con i loro cartelli colorati hanno lanciato un appello perché vengano finalmente adottate misure efficaci contro l'invasione degli ungulati. Tra loro c'era anche Marco Meneghesso, di Este, che possiede terreni agricoli ad Ospedaletto. «Sono sei anni che ci troviamo a fare i conti con numerosi danneggiamenti a tutte le coltivazioni: mais, soia, grano, non si salva nulla. Ormai non sappiamo più cosa seminare», ha detto. Dello stesso avviso Luca Ennio, agricoltore di Monselice, che ricorda come «a Monticelli e verso Galzignano e Arquà ormai è un dramma che si ripropone da troppo tempo, abbiamo rinunciato anche a denunciare i danneggiamenti perché i ristori sono trascurabili, è il momento di fare sul serio». La manifestazione di Coldiretti ha richiamato anche il presidente della Regione Luca Zaia, che è salito sul palco per portare solidarietà agli agricoltori. «Siete i custodi del territorio, dove c'è un agricoltore c'è tutela dell'ambiente ha esordito di fronte al problema dei cinghiali l'unica soluzione che il governo deve adottare è quella di rendere questa specie cacciabile, e ve lo dice uno che cacciatore non è. Altri percorsi non ce ne sono, altrimenti l'ecosistema salta».
Dal canto suo, Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, ha evidenziato: «Abbiamo fatto presente che ormai i cinghiali sono talmente diffusi ovunque sul territorio regionale che non ci sono neppure i numeri. Le nostre stime parlano di 90mila cinghiali, di cui più di diecimila solo sui Colli Euganei, che scorrazzano indisturbati anche in campagna. Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi: non più di tanto possono fare i circa 7mila selecontrollori». Coldiretti ha elaborato un dossier, in cui si parla di danni periziati per oltre un milione di euro di cui liquidati poco più della metà. «Un importo assolutamente sottostimato - puntualizza Bressan - perché gli agricoltori esasperati hanno addirittura smesso di presentare le istanze. La questione non è solo agricola e nemmeno venatoria, perché coinvolge tutti. Non possiamo nasconderci dietro un dito: il vecchio piano di controllo dei cinghiali non ha funzionato. Prima che sia troppo tardi abbiamo sottoposto alla Regione le nostre richieste urgenti. Leggi e provvedimenti ci sono: si applichino, usando il criterio della buona politica».