Padova. Nuovo comandante all'Interregionale, il generale Stefanizzi: «L'Arma è vicina alla gente»

Il generale di corpo d'armata Maurizio Stefanizzi sostituirà il generale di corpo d'armata Antonio Paparella come comandante interregionale dei carabinieri "Vittorio Veneto"

Giovedì 9 Marzo 2023 di Serena De Salvador
L'avvicendamento, cerimonia in Prato della Valle

PADOVA - «Cosa sarebbe l'Italia senza l'Arma dei carabinieri?». Con questo invito alla riflessione del comandante generale Teo Luzi è stata coronata, ieri mattina in Prato della Valle, la cerimonia di avvicendamento al Comando Interregionale Carabinieri "Vittorio Veneto" tra il generale di corpo d'armata Antonio Paparella e il generale di corpo d'armata Maurizio Stefanizzi. All'evento hanno preso parte autorità civili e militari, a partire dal sindaco Sergio Giordani, delle quattro regioni ricomprese nella giurisdizione dell'Alto comando.

La cerimonia è stata preceduta dagli onori ai caduti dell'Arma alla lapide all'ingresso del Comando.

L'emozione

«Un commosso ricordo va a chi è caduto per il bene comune, il collega della polizia Domenico Zorzino e i due piloti dell'Aeronautica Marco Meneghello e Giuseppe Cipriano - ha esordito il comandante uscente Paparella, che ora lascia il servizio attivo -. Nel mio mandato, ultima tappa di un percorso di oltre 45 anni, ho potuto contare sulla professionalità di tutto il Comando. Voglio rimarcare l'ardore e l'impulso che alimentano l'essere carabiniere, l'amore per il prossimo e per la giustizia che ci fanno essere sempre vicino ai più deboli. Ai colleghi più giovani - ha spiegato il generale, divenuto il carabiniere in servizio più anziano d'Italia - dico di esaltare queste virtù sempre con umiltà, di coniugare tradizione e modernità. Al mio successore faccio i più fervidi auguri: so che saprà brillantemente mettere in luce le sue qualità contando su uomini e donne capaci e coraggiosi». Poi è stato il momento della commozione: «Mi faccio da parte con serenità ed emozione, ripensando a mio papà a cui brillavano gli occhi ogni volta che si parlava dell'Arma». A Paparella è andato il sentito ringraziamento del successore Stefanizzi, che ha chiesto per lui una standing ovation al pubblico: «Grazie a questo uomo, professionista, carabiniere dal cuore grande».
«Provo emozione, gioia e soddisfazione nel trovarmi qui - ha proseguito -. Quando ho saputo della promozione mi sono commosso e ho pensato a mio padre, comandante di stazione morto in servizio a 49 anni. Noi carabinieri siamo questo: persone semplici ma che mettono il cuore in ciò che fanno, che antepongono l'interesse degli altri a quello proprio secondo i valori della Costituzione. Prometto di dare tutto me stesso, tutte le energie che posseggo per essere all'altezza del compito. Ai miei carabinieri prometto che darò un senso di appartenenza a questo operoso lembo d'Italia, conosciuto in tutto il mondo. L'Arma sarà vicina alla sua gente, è la nostra missione: starò vicino a tutte le nostre legioni affinché i miei carabinieri possano essere vicini alla popolazione. Darò tutto me stesso a questa gente straordinaria, operosa, sincera, determinata. Il nostro obiettivo è essere vicini alla gente».
«Pandemia, guerra, ecologia: attraversiamo un periodo complicato - ha concluso il generale Luzi -: le istituzioni devono fare sistema per trasmettere fiducia ai cittadini e speranza alle nuove generazioni. Questo è un avvicendamento nel segno della continuità». 

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