Intasca i soldi dei bolli auto: tabaccaia finisce nei guai per peculato

Sabato 23 Ottobre 2021 di Luca Ingegneri
Intasca i soldi dei bolli auto: tabaccaia finisce nei guai per peculato

PADOVA - Ha regolarmente incassato i proventi dei bolli auto per conto della Regione ma non si è limitata a trattenere la percentuale di sua spettanza. Ha trattenuto nelle proprie tasche l’intero ammontare della tassa. Antonella Galesso, 62 anni, residente in città, titolare della tabaccheria di via Citolo da Perugia, non è però riuscita a farla franca.

I controlli incrociati disposti dall’Unità organizzativa Politiche Fiscali e Tributi della Regione hanno individuato anomalie nei conteggi della tabaccheria. É emerso come la titolare dell’esercizio commerciale non avesse versato, tra il 26 settembre e il 23 ottobre di tre anni fa, la somma di 1.312,54 euro, spettanti al bilancio regionale.


GLI ACCERTAMENTI
Dagli uffici veneziani è partita una dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica. Il fascicolo è finito sul tavolo del sostituto procuratore Silvia Golin che ha incaricato degli accertamenti gli uomini del I Gruppo della squadra di polizia giudiziaria di via Tommaseo. Movimenti di cassa, versamenti e pagamenti della tabaccheria di via Citolo da Perugia sono stati passati al setaccio. E gli investigatori hanno riscontrato altre irregolarità. Nello stesso periodo - cioè l’autunno 2018 - l’esercente aveva trattenuto altro denaro che non le spettava. Si tratta dei corrispettivi di una serie di giocate al Lotto regolarmente incassati ma mai girati al concessionario, in questo caso l’Agenzia delle Entrate. L’ammanco è stato poi quantificato in complessivi 575,04 euro. E la stessa Agenzia delle Entrate ha confermato di non aver mai ricevuto quel versamento.
Antonella Galesso è finita sul registro degli indagati con l’accusa di peculato. In sede di interrogatorio la tabaccaia avrebbe dichiarato di aver trattenuto le somme contestate in quanto in quel periodo gli affari non andavano bene. La donna si era ritrovata a dover fare i conti con una serie di ristrettezze finanziarie: avrebbe utilizzato le somme destinate alla Regione e all’Agenzia delle Entrate per altri pagamenti urgenti, con il proposito di restituirli non appena la sua attività si fosse rimessa in carreggiata. Purtroppo però i debiti non sono mai stati saldati.
Nel frattempo la Procura le ha presentato il conto. La tabaccaia non se l’è sentita di imbarcarsi in un lungo processo. Il suo difensore, l’avvocato Eugenio Ziliotto, ha raggiunto un accordo con il pubblico ministero Golin per il patteggiamento. É stata concordata la pena di un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, che dovrà ora trovare il definitivo via libera del giudice dell’udienza preliminare Domenica Gambardella.
 

Ultimo aggiornamento: 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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