La tabaccaia rapinata e minacciata col punteruolo: «Presa a pugni»

L’agguato in auto vicino a casa: «Mi ha seguita fino a Cessalto e rotto il finestrino»

Domenica 2 Aprile 2023 di Gianandrea Rorato
La visita del sindaco alla tabaccheria

CHIARANO - «Mi ha spaccato il finestrino e mi ha riempita di pugni e sberle in faccia perché non mollavo la borsa. “Dammela o ti ammazzo” mi diceva. In mano aveva un punteruolo. Sono stata costretta a cedere, per non rischiare il peggio». Maria Cristina Passaro ieri mattina era nella sua tabaccheria di via Roma, poco lontano dalla chiesa. Serviva i clienti come sempre, ma il volto tumefatto raccontava il terrore della sera prima: cerotti e ferite. Venerdì sera la donna è stata rapinata davanti a casa, a Cessalto, dell’incasso di giornata da una coppia di banditi. Erano quasi le 20. Uno le ha sfondato il finestrino e l’ha riempita di botte, l’altro ha aspettato in macchina, pronto per la fuga una volta arraffato il bottino. Un agguato pianificato. E brutale. «Non è la prima volta che vengo presa di mira. Sono stata derubata otto volte: in passato i ladri hanno scassinato la serratura del negozio rubando stecche di sigarette, Gratta e Vinci o altro - spiega Maria Cristina -. Ma una cosa del genere non mi era mai successa. Sono ancora sconvolta. Ma sono tornata al lavoro perché non ho alternative: per vivere devo lavorare».

L’AGGUATO

La donna aveva chiuso la propria attività poco dopo le 19.30 e, abbassate le serrande, era salita in auto per tornare a casa, nel vicino comune di Cessalto. Un tragitto che fa tutti i giorni. «In via Vittoria un’auto mi ha superata - racconta la donna -. E poco dopo, mentre stavo svoltando nella stradina di casa, è sceso un uomo che ha sfondato il finestrino della mia macchina: voleva prendere la borsa. L’ho afferrata con forza e allora lui ha cominciato a inveire e a minacciarmi. “Ti uccido se non lasci la borsa” ha gridato. Non contento mi ha colpito in faccia, più volte, con pugni e sberle. A quel punto ho desistito e lui è scappato». Nonostante lo choc, la tabaccaia è riuscita a fissare nella memoria alcuni dettagli, poi riferiti ai carabinieri come indizi utili a risalire ai responsabili: «Il rapinatore aveva il volto parzialmente coperto da una sciarpa e dall’accento non mi sembrava fosse italiano - spiega -. In auto c’era il complice. Quando è riuscito a impossessarsi della borsa è scappato verso l’auto parcheggiata poco lontano: se la sono svignata subito. E io ho chiamato i carabinieri».

LE INDAGINI

I militari dell’Arma di Conegliano stanno indagando sulla rapina: oltre alla testimonianza della vittima, altri indizi utili potrebbero arrivare da eventuali telecamere di sorveglianza sia pubbliche che private. Gli accertamenti in corso procedono in questo senso. È molto probabile infatti che i banditi si siano appostati nei giorni precedenti per studiare i movimenti della vittima e pianificare il colpo. Intanto ieri mattina il sindaco di Cessalto Emanuele Crosato ha fatto visita alla tabaccheria per esprimere vicinanza a nome dell’intera comunità. «Ho letto la notizia sul Gazzettino e ho voluto sincerarmi di persona di come stesse la signora. Purtroppo sono fatti che non dovrebbero mai accadere. Mi spiace molto per quanto accaduto».

Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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