Bolletta del gas da 2.500 euro, anziana sotto choc: «Ho pensato di farla finita»

Sabato 2 Marzo 2024 di Riccardo Magagna
LO CHOC - Una pensionata di 94 anni si è vista recapitare una bolletta da 2.500 euro

PADOVA - Con la fine del mercato tutelato le bollette sembrano farsi sempre più salate e possono trasformarsi in veri e propri incubi per i consumatori. È il caso di una donna di 94 anni, che vive nella città del Santo da sola in un appartamento di 64 metri quadrati e ha ricevuto una bolletta di 2.542 euro per il gas dei mesi di dicembre e gennaio. Disperata, si è rivolta a Federcontribuenti, associazione che si batte per la tutela dei consumatori e dei contribuenti: «Sono arrivata a pensare di buttarmi nel fiume» ha confessato disperata agli operatori.

E per l’associazione non sarebbe un caso isolato.


IL PROBLEMA
«Circa il 30% del totale delle quasi mille bollette da noi analizzate vede i nostri associati pagare prezzi addirittura più alti di quando c’era il picco del costo dell’energia coincidente con l’inizio della guerra in Ucraina. In provincia e città di Padova, da metà gennaio, abbiamo raccolto oltre 500 segnalazioni come quella della signora – dichiara il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella –. Il problema si nasconde nelle truffe telefoniche. Molti anziani, ma anche alcuni giovani, si fanno abbindolare da call center che propongono contratti con prezzi speciali ma che, invece, risultano poi triplicati rispetto al normale. Gli operatori del call center usano un tono amichevole che porta il potenziale cliente a registrare un contratto telefonico pensando di aver ottenuto un’offerta vantaggiosa, ma così non è. Le compagnie energetiche che fanno questo sono le più grandi e forti economicamente».


I CONSIGLI
Con associazioni come Federcontribuenti si può far ricorso, evitando di pagare bollette spropositate. «Innanzitutto bisogna assolutamente evitare qualsiasi tipo di contratto fatto telefonicamente. Guardate le offerte sui siti online e negli uffici delle società dell’energia e fatevi fare un contratto con un prezzo che si avvicina a quello che dichiara Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che giorno per giorno dà il valore dell’energia elettrica e del gas – spiega Paccagnella –. Le compagnie possono metterci uno spread di guadagno per la commercializzazione che deve essere del 1,5% o 2%, non superiore. Se arrivano bollette troppo alte non pagatele: rivolgetevi alle associazioni dei consumatori o ai sindacati, fate ricorso e cambiate compagnia, ma non con l’offerta di un call center».


Questi cambiamenti sono dovuti alla fine del prezzo tutelato dell'energia elettrica e del gas. Senza il tutelato, i prezzi di energia elettrica e gas possono fluttuare in base a domanda e offerta, così come a fattori come costi di produzione, condizioni meteorologiche e politiche energetiche. Questo potrebbe portare a una maggiore volatilità dei prezzi per i consumatori. «Ci sono casi di utenti che, terrorizzati da nuovi aumenti, si trovano a fissare a 0,40 centesimi al metro cubo quando il prezzo medio ora è di 0,30 – spiega Alessandro Micheletto, esperto del settore e consulente dell’associazione –. Ma assistiamo anche a rinnovi contrattuali unilaterali che arrivano a 1,2 euro al metro cubo: quattro volte il prezzo medio di mercato. È come se una persona si vincolasse a fare la benzina a 7 euro al litro». La fine del prezzo tutelato dell'energia elettrica e del gas ha il potenziale per cambiare significativamente il modo in cui i consumatori interagiscono con il mercato dell'energia, offrendo più scelte ma anche richiedendo maggiore consapevolezza e attenzione.

Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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