Bimba morta dopo il parto in casa, indagate due ostetriche

Giovedì 16 Dicembre 2021 di Marco Aldighieri
Bimba morta dopo il parto in casa, indagate due ostetriche
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CITTADELLA - La bambina doveva nascere in casa, ma quel 7 gennaio di quest'anno qualcosa è andata storta ed è morta. Due ostetriche di Bassano, 41 e 29 anni, sono finite iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo.

Il procuratore aggiunto Valeria Sanzari, titolare delle indagini, ne ha già chiesto il rinvio a giudizio e a breve dovranno comparire davanti al Gup Maria Luisa Materia.


I FATTI

La coppia residente in un comune dell'Alta padovana, con già un bambino di tre anni, voleva accogliere la neonata con un parto in casa. Tutto era stato organizzato al meglio, e papà e mamma si erano rivolti a un centro ostetrico di Bassano. Il sette doveva essere il giorno del grande evento e della immensa gioia. Ma durante le prime fasi del parto è successo l'irreparabile: si è presentata una distocia di spalla. In pratica la piccola non è più stata in grado di uscire dall'utero. Subito è stato chiamato il Suem 118 e la mamma è stata trasportata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Cittadella. I medici hanno provato tutta una serie di manovre nel tentativo di fare nascere la bambina, ma alla fine è morta soffocata. È rimasta troppo tempo nell'utero della madre senza riuscire a respirare.


LE INDAGINI

È stato subito aperto un fascicolo per omicidio colposo ai danni di una delle due ostetriche, la 29enne titolare della clinica di Bassano. Ma gli accertamenti in fase di indagine non hanno convinto la Procura, che ha chiesto l'archiviazione del caso. I genitori, attraverso la legale Regina Pierobon del foro di Treviso, si sono opposti all'archiviazione. Grazie a un perito nominato dalla famiglia, il medico legale Alberto Raimondo, l'avvocata è riuscita a dimostrate come l'ostetrica avesse dovuto informare la mamma del pericolo che correva nel partorire in casa. Motivo, il primo figlio aveva avuto anche lui una distocia di spalla. E, come poi ha anche accertato il procuratore aggiunto, papà e mamma avevano raccontato alle ostetriche di questo problema avuto in sala parto con il primo figlio. Ed ecco la decisione da parte della Procura di riaprire il caso. Quel sette di gennaio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la situazione ha iniziato a precipitare alle 9 del mattino. Il canale dell'utero era pronto, ma la piccola nonostante le spinte della mamma non usciva. Le ostetriche avrebbero così provato tutta una serie di manovre per portare a termine il parto, ma alle 11.10 hanno dovuto arrendersi e sono stati chiamati i soccorsi. Quando la madre è arrivata in ospedale a Cittadella i medici sono riusciti a fare nascere la bambina, ma era già morta perchè ha trascorso troppo tempo nel grembo materno senza respirare.

Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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