L'addio di Baglioni a Manzella: «E alla fine sei andato, non potevi più trattenerti»

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Alberto Degan
Claudio Baglioni con Alessandro Manzella

PADOVA - «E alla fine sei andato, non potevi più trattenerti. Forse era l’ora, anche se non è mai l’ora giusta, ma sempre sarà troppo presto per chi resta, per chi dovrà andare avanti senza di te». <WC>Le parole firmate Claudio Baglioni sono state lette ieri, nella chiesa di San Lorenzo all’Arcella, durante il funerale di Alessandro Manzella grande amico del celebre cantautore romano.<WC1> <WC>

CHI ERA
<WC1>Alessandro è mancato il 27 gennaio<WC> all’età di 45 anni. Da alcuni giorni era ricoverato in terapia intensiva, a causa di un aggravarsi delle sue condizioni di salute dovute alla sua paralisi. Da 33 anni era bloccato a letto dopo aver contratto, alla sola età di 12 anni, una grave forma di meningite.<WC1> La<WC> sua<WC1> scomparsa è avvenuta <WC>in<WC1> un periodo molto difficile per la famiglia, <WC>con<WC1> il padre impossibilitato ad aiutare la moglie ad occuparsi del figlio <WC>per<WC1> un ricovero. <WC>
Tutta la comunità dell’Arcella, ieri, si unità nell’ultimo saluto ad Alessandro.

La chiesa, pur con i limiti dettati dal Covid, era piena di parenti e amici. <WC1>Al termine della funzione<WC> religiosa, è stato il momento dei tanti ricordi di chi conosceva Alessandro. Racconti pieni di commozione, ma fatti anche di momenti di gioia trascorsi insieme al loro amico. 

IL CANTANTE
<WC1>Claudio Baglioni ha voluto lasciare alla famiglia un messaggio in <WC>memoria del figlio. <WC1>Alessandro, da sempre fan sfegatato del <WC>cantautore<WC1>, ha potuto conoscerlo grazie ad un incontro a sorpresa il giorno del suo ventottesimo compleanno<WC>: da quel giorno i due sono diventati grandi amici. 
<WC1>Scrive Baglioni: «Ti sei allontanato senza bagagli, hai lasciato qui tutto: quel sorriso speciale, quell’intuito misterioso, quel bene impetuoso che travolgeva chiunque ti conoscesse e anche oggi, dolente e svuotato, vorrebbe almeno accompagnarti con un saluto. Le parole non bastano, neanche quelle più belle, per te ci vorrebbe una musica ma non c’è nessuno che sia capace di scriverla, magnifica e soavissima, come tu meriti. L’unico che potrebbe riuscire a suonarla è quel mare che insieme alla musica tu amavi con tutto te stesso. Pensa che meraviglia sarebbe se il tuo prossimo universo fosse fatto di acqua e di vento e il tempo non esistesse e si potesse correre veloci e leggeri come un pensiero di gioia. Tu, intanto, ti sei incamminato su quella strada che faremo tutti. Fa buon viaggio Alessandro carissimo, dolcissimo figlio, fratello, amico. Cavaliere di avventure fantastiche, che vada tutto nel migliore dei modi e nel migliore dei mondi». <WC>
<WC1>Gli amici e i compagni di vita di Alessandro hanno ricordato assieme alle parole del cantante di quanto egli fosse un uomo dotato di una fede incrollabile e di un’autoironia che non mancava mai di strappare loro un sorriso, di come si fosse appassionato con tutto sé stesso alla musica, tanto da chiedere alle persone che venivano ad accudirlo se potevano cantare per lui una canzone. <WC>
 

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