Va in azienda e per i soldi spacca tutto con la mazza da baseball

Domenica 1 Novembre 2020 di Michelangelo Cecchetto
La mazza con cui l'uomo si è scatenato in ufficio

GRANTORTO - Esasperato perché non riesce ad avere quanto gli spetta quale trattamento di fine rapporto, all’ennesimo diniego ha scagliato tutta la sua furia con una mazza da baseball, distruggendo vari oggetti all’interno della sede dell’azienda dove aveva lavorato. È avvenuto nel pomeriggio di venerdì negli uffici della Vibe srl con sede a Grantorto. Protagonista F.F., un trentaseienne residente in paese. L’uomo è stato denunciato a piede libero dai carabinieri della stazione di Gazzo. 
Di fronte al giudice dovrà rispondere di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e danneggiamento. Una reazione improvvisa ed inaspettata che ha generato non poca paura tra i presenti, nessuno dei quali è rimasto fortunatamente ferito.
BASTONATE
Sentendosi rispondere di dover ancora attendere per avere il denaro che la legge prevede quale diritto del lavoratore che termina un rapporto lavorativo, l’uomo è andato su tutte le furie e brandendo la mazza da baseball, che fino a quel momento aveva nascosto, ha iniziato a urlare e a colpire tutto quello che c’era sulle scrivanie dell’ufficio. Distrutti computer e due monitor. Poi, scaricata tutta la rabbia, almeno fino a quel momento, se n’è uscito dalla Vibe a piedi. 
Nessuno ha ovviamente cercato di fermarlo per evitare reazioni ancora più gravi.  Allertato immediatamente il pronto intervento 112,  la centrale operativa ha inviato la pattuglia più prossima, quella di Gazzo. I carabinieri hanno intercettato poco dopo l’uomo. Era a piedi ed aveva con sé la mazza, che è stata sequestrata. Dopo aver raccolto le specifiche informazioni dalle parti, gli è stata formalizzata la denuncia. Non si conosce la cifra che spetta all’ex lavoratore e l’entità dei danni causati. Se i soldi sono suo diritto, è pur vero che non ci si può fare giustizia da soli. Il rischio, che si è concretizzato, è di avere poi torto. 
La Vibe opera dal 1974 nel settore dell’impiantistica elettrica civile e industriale, quadristica di distribuzione e automazione, impianti tecnologici anti intrusione, rivelazione incendio e trasmissione dati, impianti di produzione energia da fonti rinnovabili, progettazione, assistenza tecnica e manutenzione impianti. Un’importante realtà imprenditoriale. La proprietà è di Giancarlo Virgilio e vi lavorano anche i figli Mirko e Albino. Virgilio 12 anni fa, era il 2008, durante un viaggio di lavoro in Camerun, venne sequestrato da uomini armati. Volevano 100 mila euro di riscatto. Dopo quattro giorni fu liberato dalla polizia. 
 

Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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