Loreggia. Minaccia di morte e aggredisce l'amministratrice di sostegno dei genitori: 53enne condannata

Giovedì 4 Aprile 2024 di Marco Aldighieri
Tribunale

LOREGGIA (PADOVA) - Una donna di 53 anni residente a Loreggia, T.B. le sue iniziali, ieri davanti al Gup Claudio Marassi è stata condannata in rito abbreviato a due anni senza la sospensione della pena per i reati di atti persecutori, lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Vittima, l'amministratrice di sostegno dei suoi anziani genitori. La donna, considerata parzialmente incapace di intendere e di volere, una volta scontata la pena sarà però vigilata.

A partire dai primi mesi dell'anno scorso la 53enne, in più di una occasione, ha perseguitato l'amministratrice di sostegno della mamma e del papà attraverso messaggi scritti e vocali con Whastapp pieni di minacce e di offese. La vittima è stata costretta ad alterare le sue abitudini di vita, perchè in un perenne stato di ansia e di paura. Non solo, si è organizzata per evitare l'incontro con la donna quando doveva fare visita ai suoi due anziani assistiti. Ma il 27 luglio del 2023 la situazione è degenerata. La 53enne ha prima urlato contro l'amministratrice di sostegno minacciando di ucciderla. Poi è passata alle vie di fatto. L'ha aggredita colpendola con pugni e schiaffi al volto e al corpo. L'ha spinta e l'ha fatta cadere, per colpirla ancora con una serie di calci. L'ha afferrata per i capelli trascinandola e le ha tappato il naso e la bocca per impedirle di chiamare aiuto. Quando sono arrivati i carabinieri della stazione di Piombino Dese, la 53enne li ha affrontati brandendo un coltello di grandi dimensioni per poi puntarselo alla gola. La vittima è stata poi costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Una volta sottoposta a una visita le sono state riscontrate diverse lesioni come traumatismo multiplo, impotenza funzionale della mandibola, acufene sinistro e cefalea occipitale. È stata dimessa con una prognosi di cinque giorni. Inoltre la 53enne le ha rotto gli occhiali da vista. Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha aperto un fascicolo e la donna è stata iscritta nel registro degli indagati. Durante le indagini è emerso però uno stato di forte disagio psichico da parte della 53enne, riconosciuta infatti a seguito di una perizia parzialmente incapace di intendere e di volere. 

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