Tram, aggiudicazione gara d'appalto illegittima? Dopo il ricorso di Aps, ora decide il Tar

Martedì 25 Luglio 2023 di Gabriele Pipia
Il cantiere per la costruzione della nuova linea del tram

PADOVA - L’aggiudicazione della gara d’appalto per il futuro tram era illegittima? A stabilirlo saranno i giudici del Tar. Il Comune di Padova sta accelerando i lavori di realizzazione della linea Sir3 Stazione-Voltabarozzo ma intanto emerge un importante dettaglio: la società partecipata Aps (stazione appaltante del nuovo tram) e il Consorzio Stabile Europeo (colosso vincitore della gara) hanno presentato due distinti ricorsi al Tar impugnando la delibera con cui l’Anac lo scorso 4 aprile ha giudicato illegittima la gara.

Si prevedono tempi lunghi ed è probabile che la sentenza arrivi il prossimo anno, intanto i lavori vanno avanti e in ogni caso per Aps non c’è mai stato il rischio stop: Anac non ha potere di bloccare un cantiere ma si limita a vigilare e a sottolineare che ci sarebbe stata una violazione di legge.

LA RICOSTRUZIONE

Per l’Anac, Autorità anticorruzione, l’aggiudicazione della gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo tram sarebbe stata illegittima perché una delle società coinvolte, la Italiana Sistemi Srl, non aveva i requisiti di legge e avrebbe dovuto dunque essere esclusa. Il motivo? Era iscritta nel casellario dell’Anac con un’annotazione interdittiva a causa di un’irregolarità pregressa di natura contributiva. L’istruttoria era partita dopo l’esposto presentato il 4 maggio 2022 (in piena campagna elettorale per le amministrative di Padova) dal deputato Raphael Raduzzi, fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle per approdare al gruppo “Alternativa”. La cronistoria parte dal 9 agosto 2021 quando Aps indice la gara a base d’asta 55 milioni. Il 4 marzo l’appalto viene aggiudicato al Raggruppamento temporaneo di imprese che vede interessate Consorzio Stabile Europeo, Mermecste Srl, Ferrari Ing. Ferruccio srl, Gruppo Psc Spa, Sitta srl, Segnalstrade Veneta Scrl, Italiana Sistemi Srl, Beozzo Costruzioni Srl e Italbeton Spa. L’importo complessivo è di 47,3 milioni. A marzo 2022, però, ecco l’intoppo. Dalle verifiche fatte sulla cordata vincitrice emerge un’irregolarità legata alla posizione amministrativa di un manager di una delle ditte, la Italiana Sistemi appunto. Si tratta di un’irregolarità pregressa legata al Durc (documento che attesta la regolarità contributiva degli operatori economici). Due mesi dopo Raduzzi segnala la criticità: l’iscrizione al casellario Anac della società sarebbe incompatibile con quell’appalto pubblico. Si arriva così alla delibera dello scorso aprile: Anac ricorda che l’iscrizione nel casellario comporta l’espulsione immediata e automatica dell’operatore economico dalla procedura. Per Anac «deve prevalere l’esigenza di contrarre con un operatore affidabile e serio rispetto alla necessità di rispettare le tempistiche procedimentali». Subito dopo quella delibera Aps avvia un dialogo con Anac. Un dialogo che alcuni diretti interessati definiscono «costruttivo e senza polemiche». La posizione di Aps è chiara: al momento dell’aggiudicazione dei lavori il Tar del Lazio aveva cancellato l’interdittiva e quindi quell’azienda poteva regolarmente essere coinvolta nell’appalto. La questione è arrivata fino al Consiglio di Stato e le parti sono in attesa dell’ultimo pronunciamento, intanto però Aps si è cautelata. L’azione consiste in un ricorso al Tar presentato lo scorso 15 maggio contestualmente ad un altro identitico ricorso depositato dalla capocordata vincitrice dell’appalto.

GLI SCENARI

Nei casi in cui l’Anac ravvisi un chiaro dolo nella gestione di un appalto può inviare tutto alla Procura o alla Corte dei Conti affinché vengano valutate eventuali responsabilità, ma non è questo il caso visto che qui si parla in ogni caso di “illegittimità” e non di “illiceità” dell’appalto. L’Anac ora intende aspettare il giudizio del Tar. I lavori quindi possono proseguire e tutto dovrà essere pronto per la primavera del 2025. Nei giorni scorsi è stato in piena attività il cantiere all’altezza del liceo Cornaro in via Riccoboni. Previste la demolizione del muro di cinta della scuola e la realizzazione di una nuova recinzione del liceo. Contestualmente sarà realizzato anche il nuovo accesso. Già in autunno inizieranno gli interventi per la realizzazione del ponte sul canale Scaricatore e saranno avviati anche diversi cantieri nelle strade. Per evitare problemi legati al traffico la realizzazione della via guidata nell’area attorno all’ospedale è prevista a scuole chiuse la prossima estate. 

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