LONGARONE (BELLUNO) - I tecnici dell'Anas si sono presentati con carte e "paline" ma sono stati gentilmente allontanati. Poco dopo sono tornati per assicurare che i progetti erano cambiati e che nessuna struttura metterà a rischio il sagrato storico della chiesetta di Faè, spazzata via dalla furiosa esondazione del Vajont, il 9 ottobre del 1963.
Corona: «L'Anas non può deturpare e umiliare la memoria del Vajont»
Per Giovanni Battista Protti, residente a Padova ma di origini bellunesi e intestatario dell'area da espropriare, è scampato pericolo. La variante alla strada statale 51, prevista in funzione del traffico che raggiungerà Cortina d'Ampezzo in occasione dei campionati del mondo di sci del 2021, non distruggerà i pochi metri quadrati di lastricato sopravvissuto al disastro che insistono sulla sua proprietà, e rimasti forse l'ultima testimonianza storica del paese prima della tracimazione della diga.
Per proteggerla Protti aveva iniziato oltre un anno fa a inviare lettere e richieste ad autorità competenti per la realizzazione dell'opera ma, riferisce oggi, «la prima Pec ricevuta in risposta dal Ministero dei beni culturali è arrivata ieri poco prima di mezzogiorno».
Conseguenza certa, riflette ancora il proprietario dell'area, dell'annuncio delle iniziative di «resistenza fisica» che avrebbe attuato a cominciare da oggi, producendo addirittura un'autodenuncia alla Procura di Belluno qualora il suo comportamento di ostruzione ai mezzi dell'Anas fosse configurabile come reato. L'Anas, comunque, nelle ultime ore pare aver cambiato idea, a meno che tutta la vicenda non si fondi su una clamorosa incomprensione fra i due soggetti. «I lavori verranno eseguiti da Anas in qualità di stazione appaltante - è infatti riportato in una nota diffusa dalla società - e si evidenzia, in primo luogo, che la procedura espropriativa propedeutica al piano di interventi non interessa i resti della vecchia casa, ubicata al confine con la statale 51 di Alemagna e di proprietà di Protti, e l'integrità dell'immobile non sarà compromessa dalle attività lavorative previste». Protti, dopo aver vigilato stamani, se n'è andato rasserenato e «moderatamente ottimista», fra i molti cronisti e quasi nessun compaesano presenti.
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