Corona: «L'Anas non può deturpare e umiliare la memoria del Vajont»

Martedì 6 Agosto 2019
Corona: «L'Anas non può deturpare e umiliare la memoria del Vajont»
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«Se l'Anas intende deturpare e umiliare quel posto, che è una memoria del Vajont, deve starsene a casa». Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista, che quando era 13enne ha vissuto la giornata del 9 ottobre 1963, sta dalla parte dell'uomo che oggi farà le barricate per fermare l'esproprio di Anas.

Fa le barricate contro la variante e Anas: «Giù le mani dal Vajont, qui non entrate»

In ballo c'è il sagrato della chiesetta di Faè, che venne spazzata via dall'onda assassina di quel giorno. Il sedime di quell'edificio di culto è lì, a memoria di quanto accadde, con tanto di targa. È una delle ultime due testimonianza di quel passaggio in comune di Longarone, con la cappella di Pirago. Insiste sul terreno privato di Giovanni Battista Protti, nativo di Longarone, che abita e lavora a Padova. Oggi alle 15 l'Anas arriverà per prendere possesso della sua proprietà per procedere ai lavori di rettifica dell'incrocio 4 Valli, una delle opere per Cortina 2021. Protti preparerà una barriera con ruspe, trattori e mezzi. Aveva invitato anche Corona. Lo scrittore, impegnato in questi giorni fuori da Erto, fisicamente non ci sarà, ma spiritualmente, si è detto al fianco di quell'uomo.
LA CAUSA
«Premesso che prima di prendere posizioni bisogna sentire entrambe le campane - sottolinea Corona - e a volte mi sono schierato per delle cause nobili, senza verificare. Ma se l'Anas intende deturpare e umiliare quel posto lì se fossi lì mi metterei a fianco di quell'uomo. Devono girare alla larga da dove è passata la morte del Vajont. E non c'è Olimpiadi o conquista della luna che tenga. Già in passato la Sade è passata sopra la resistenza degli abitanti. Tra l'altro Anas, Sade, le sigle si assomigliano».
OPERE MONDIALI
«Sono a favore delle Olimpiadi, i mondiali e qualsiasi sport - prosegue -, ma dove è passata la morte, che tra l'altro non ha avuto nemmeno giustizia, non si passa. L'hanno costruita mattone su mattone la morte di 2mila persone. L'Anas deve passare per aria da quei posti, a distanza ragguardevole. Sulle Olimpiadi siamo tutti d'accordo, ma scardinare la memoria del Vajont no». E lo dice ancora più chiaramente: «L'Anas deve stare fuori dal circondario del Vajont, trovi altre soluzioni. Facciano tornanti più lontani e investano altrove». «Spero che queste Olimpiadi portino sì palanche, ma spero che per attuarle non si debba macellare tanto terreno e natura - continua Cortona -. Perché ormai l'imperativo è il portafoglio. Che non si arrivi alla Tav anche qui nel Cadore! Non macellate più terreno, il Cadore è bello perché ha alberi, lasciamoli stare».
LA BATTAGLIA
«Quest'uomo si troverà solo purtroppo - dice sconsolato Corona -, perché arriverà la forza pubblica. Ricordo ancora quell'uomo che all'inizio degli anni Sessanta si sdraiò di fronte alle ruspe pronte all'esproprio, per non cedere il suo terreno alla Sade. I carabinieri lo prelevarono e il suo terreno venne macellato. Il denaro è potere e forza e annienta gli ultimi, cancellandoli». E conclude ripetendo: «Se fossi lì mi piazzerei fisicamente di fronte a Anas e prima di mandarmi via avrebbero vita dura. È troppo facile mandare i sottoposti, che vengano loro, sti padroncini e allora vediamo. Non si passa sopra la memoria di morti e le tragedie per sete di denaro».
Olivia Bonetti

Ultimo aggiornamento: 20:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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