Per settant'anni in vacanza sulle Dolomiti, famiglia premiata

Domenica 4 Agosto 2019 di Raffaella Gabrieli
Per settant'anni in vacanza sulle Dolomiti, famiglia premiata
ROCCA PIETORE (BELLUNO) - Per settanta anni in vacanza sempre nello stesso posto, nel piccolo paese di Digonera, nel cuore delle Dolomiti. Da Firenze e da Roma una simbiosi indissolubile con lo storico albergo che porta il nome della borgata che lo ospita e che da tre generazioni è condotto dalla famiglia Bernardi. Quasi un record che ieri, alla presenza del sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, è stato festeggiato con ringraziamenti e doni. «Un brindisi - ha sottolineato l'attuale gestore Carlo Bernardi - nei confronti di un sincero e leale amore verso la montagna che, ferita nel suo profondo, anche grazie a questi legami rinascerà più forte di prima». 
 
I PREMIATI
Maria Mearini da Firenze e Raffaella Raimondi e Tommaso Corda da Roma - rispettivamente classe 1941, 1946 e 1949 - iniziarono a trascorrere la villeggiatura a Digonera, tra 1949-1950, da piccolissimi. «Ci venni per la prima volta con i miei genitori Bruno e Natalina e con mio fratello Paolo nel 1949 - ricorda Maria Mearini - Il mio babbo all'epoca era dipendente dell'Eira - Ente italiano rilievi aerofotogrammetrici che per la Sade doveva svolgere dei lavori. Egli cercò di unire l'utile al dilettevole portandoci con sé. Con queste cime e questi borghi è stato amore a prima vista. Ma anche con la gente del posto: quante scorribande con i nostri amichetti di qua. Come ci si sentiva liberi. Diventata grande ho continuato a venire anche con il mio fidanzato, Angiolo Barbetti, che poi è diventato mio marito: anche lui ha imparato ad amare queste località dove ora, da pensionati, veniamo più volte all'anno. Non riesco a star lontana troppo tempo dal Civetta, la montagna più bella del mondo». «Arrivammo a Digonera - afferma Tommaso Corda - perché mia sorella Giovanna stava poco bene e il medico consigliò ai miei genitori Giovanni e Maria Teresa di portarla in montagna. E ci indicò la località dove lui, a sua volta, veniva in vacanza: Digonera. Da allora ho cercato di non perdermi nemmeno un anno, estate o inverno che fosse. Pure con mia moglie Tiziana Cardarelli e con i nostri figli Francesco e Lorenzo. I componenti della famiglia Bernardi, dopo tutti questi anni, sono diventati più che amici». «A segnalarci l'albergo Digonera - spiega Raffaella Raimondi - fu una zia. E così papà Raimondo e mamma Elena portarono me e mio fratello Riccardo in montagna per la prima volta. L'amore che nacque in noi nei confronti di crode, sentieri ed escursioni è indescrivibile. Sono orgogliosa di aver coinvolto in questa profonda passione anche mio marito Riccardo Olivetti, i nostri figli Rosa (che nel 2009 scelse di sposarsi proprio qua, nella vicina Pieve di Livinallongo) e Raphael e poi anche i nostri nipotini Pietro, Alberto, Diego e Linda. Il sogno della mia vita resta sempre lo stesso: trasferirmi qui». 
LA CERIMONIA
La festa ai tre fedelissimi a Digonera e all'Alto Agordino si è svolta ieri pomeriggio proprio nell'albergo che li accoglie, come fossero a casa loro, da 70 anni. L'edificio, costruito nel 1919 da Leone Ballis, venne acquistato da Bernardo Bernardi nel 1938 e gestito poi assieme alla moglie Cherubina Gabrieli. Sul finire degli anni 70 l'attività di ospitalità passò nelle mani della figlia Mercedes e ora al nipote Carlo. «Tre generazioni di albergatori - ha sottolineato il sindaco De Bernardin - che dimostrano profondo attaccamento per il proprio lavoro e paese».
Raffaella Gabrieli
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Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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