BELLUNO - Si tinge di giallo il ritrovamento del cadavere sulla sponda destra del Piave poco sotto Lambioi venerdì in tarda mattinata.
La chiamata
I carabinieri che stanno cercando di dargli un'identità e di ricostruire le ultime ore di vita del 65enne (questa l'età stimata da chi ha visto il corpo), escludono comunque la responsabilità di terze persone.
Il luogo
Complicato anche stabilire se il decesso sia avvenuto nel punto stesso in cui è stato trovato il cadavere, oppure se la morte sia avvenuta più su e il corpo sia poi stato trasportato dalla corrente fino a qualche centinaio di metri più sotto a Lambioi.
La scoperta
Lì infatti lo ha avvistato, dalla sponda opposta del Piave, un passante che si trovava all'altezza del vecchio campo da calcio è che era stato incuriosito dal quel fagotto informe che aveva nota oltre il fiume. Aveva chiamato i carabinieri mentre i dubbi sulla possibilità che effettivamente si trattasse di un cadavere si materializzavano in tragica realtà.
Raggiungere e recuperare il corpo che si trovava in qualche decina di centimetri d'acqua adagiato tra i rami che in quel punto sfiorano il Piave e la ghiaia della riva non è stato semplice. Ci hanno pensato i Vigili del fuoco che dalla vicina caserma sono arrivati con un furgone fin dove arriva una stradina, poi sono scesi lungo una traccia di sentiero fino al punto che il passante aveva scorto dalla sponda opposta.
Le ipotesi
Le condizioni del corpo hanno escluso che si trovasse in acqua da molti giorni, per i carabinieri forse meno di una settimana.
I pompieri lo hanno avvolto in un telo e a forza di braccia lo hanno portato fino al furgone e da lì poi in caserma dove a sua volta è stato affidato al carro funebre.