Il Padova-Calalzo treno lumaca dopo il guasto in stazione, la rivolta dei viaggiatori

Domenica 5 Luglio 2020 di Giovanni Santin
La motrice in panne ieri in stazione a Quero Vas
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BELLUNO - Partenza da Padova alle 13.07; arrivo a Feltre alle 14.38, a Belluno alle 15.15 e a Calalzo alle 16.27: ma ieri l’orario garantito da Trenitalia per la tratta dalla pianura alla montagna è stato ampiamente disatteso. E i viaggiatori imbufaliti non si sono trattenuti: «I soliti treni del Neolitico», ha detto uno di loro. Ed un altro: «Seconda classe? Non scherziamo: questa è quarta classe, certi treni non dovrebbero nemmeno viaggiare». Il fattaccio accade alla stazione di Quero-Vas. Una volta arrivato sin qui, il treno che viaggiava più o meno ancora in orario, al momento di ripartire non ne ha più voluto sapere: «I macchinisti davano delle grandi accelerate – racconta un viaggiatore – ma rimanevamo fermi. Per quel che si poteva capire, erano problemi al cambio, o comunque al sistema di trasmissione».

TUTTI FERMI
Insomma: fine corsa. O almeno così sembra. Perché le ipotesi raccolte dal personale presente e che circolano fra i viaggiatori sono due: o si aspetta il prossimo treno in arrivo da Padova o arriva un pullman per far proseguire la corsa sino a Belluno e Calalazo con un servizio sostitutivo. Nel frattempo i macchinisti si danno da fare. Ed anche se un po’ imbarazzati e a disagio per il disservizio che non era comunque imputabile a loro, armeggiano sulla macchina motrice. I viaggiatori scendono perché nella carrozza ferma sotto il sole la temperatura continua ad aumentare ed anche a terra non si scherza: 29 i gradi segnati dal termometro. È grazie alla bravura del personale ferroviario che la macchina si rimette in moto: sono le 15,16. Ma ancora non si può partire: è necessario aspettare il treno che sta scendendo da Feltre perché il binario unico è occupato dal treno in arrivo e non permette di riprendere la corsa. 

IN CARROZZA
Finalmente alle 15,30, verificato che il distanziamento previsto dalla Linee Guida sarà garantito, tutti i viaggiatori salgono sulla carrozza anteriore, la sola ripristinata; l’altra viene trascinata e per questo il convoglio procede a rilento. Un quarto d’ora dopo – sono le 15,46 - il treno entra nella stazione di Feltre con più di un’ora di ritardo. Qualcuno scende, ma sale una dozzina di ragazzi che non sono particolarmente attenti a mantenere le distanze. Nella confusione generale qualcuno di loro si vanta con gli amici: «Biglietto? Io non l’ho pagato». Il treno fa il suo ingresso nella stazione di Santa Giustina alle 16,03 invece delle 14,55. A corollario un viaggiatore segnala che qui la stazione è chiusa: nessun servizio e strutture in disuso e rovinate. Corre corre corre, ma non troppo, la locomotiva
. Le tappe successive sono quelle di Sedico-Bribano e poi Belluno dove la macchina arriva quasi alle 16,30. Quando sarebbe dovuta essere ormai a fine corsa: l’orario, sulla carta recitava: ore 16,27 Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina. Questo accade nell’anno 2020, un anno prima dei Mondiali di sci nella perla delle Dolomiti.
Ultimo aggiornamento: 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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