Il vicesindaco Paolo Gamba già al lavoro: «Uno studio sui flussi del traffico»

Venerdì 1 Luglio 2022 di Federica Fant
Vicesindaco Paolo Gamba già al lavoro

BELLUNO - Appuntamenti a Venezia per i lavori alla Veneggia e a Roma con vari Ministeri. Il vice sindaco Paolo Gamba non ha perso tempo ed è già al lavoro per gestire i primi nodi relativi a suoi assessorati. Ricordiamo che è assessore al bilancio, patrimonio, economato, società partecipate, urbanistica, riqualificazione energetica, trasporti e viabilità. 

Chi è Paolo Gamba? 
«Un bellunese che è nato 66 anni fa, che ama Belluno, vive la sua città. Un imprenditore con 18 collaboratori che lavorano con lui e che devo ringraziare perché mi dedicherò al Comune sottraendo tempo ad altro. Sono una persona che vorrebbe dedicare alcuni anni alla cosa pubblica, rendendo la sua città più bella, accogliente e più attraente. Sposato, una figlia, 2 nipotini bravissimi, vivo a Bolzano Bellunese». 

L’urbanista, quale l’idea che la guiderà? 
«La prima cosa sarà verificare il discorso relativo alla rigenerazione urbana 1 e 2, a che punto sono le opere, come siamo messi riguardo ai costi che sono lievitati del 30, 35%. Lo Stato dice: “vediamo se metteremo delle risorse o se bisognerà ridurre”. Nel corso delle prossime settimane, ma entro luglio, andremo a Roma. Abbiamo già preso appuntamento con vari ministeri, tra cui quello delle Finanze». 

Visti gli impegni del passato è conosciuto anche come “l’assessore dei ponti”, come affronterà le nuove sfide?
«Mi viene da sorridere, perché l’altro giorno considerando la situazione con mia moglie ci siamo proprio detti: prima l’urgenza del ponte degli Alpini che, per ragioni sismiche doveva rimanere chiuso per 160 giorni chiuso e grazie al quale abbiamo realizzato il bailey, ora subito una gatta da pelare con il ponte della Veneggia. Prima di qualsiasi mossa, in accordo con il sindaco, abbiamo scelto di fermare e considerare bene tutti gli aspetti, autorizzando solo i lavori che consentano il passaggio sull’infrastruttura. Ci sarà poi da vedere il da farsi: prima rendere definitivo il bailey e poi riprendere in mano la questione legate a San Pietro in Campo, dove eravamo arrivati a siglare un accordo di programma con la Regione Veneto, in seguito mai preso in considerazione». 

E per la delega alla viabilità? 
«Sarà mia cura reperire risorse per commissionare uno studio approfondito su mobilità e viabilità. Ritengo sia fondamentale capire bene quali sia i flussi di traffico. Non è detto che, come nel caso della Cucciolo Marisiga una strada normale si risolva il problema. Prima va fatto uno studio globale e purtroppo in occasione del Pat non è stato predisposto questo studio che per noi e essenziale prima di muoverci. Quando si avranno a disposizione i dati si prenderanno le dovute soluzioni». 
La delega al bilancio ha stupito alcuni cittadini, cosa ci dice? 
«Sicuramente non era prevista e non ci avrei pensato. Da un punto di vista quindi non può che farmi piacere dall’altro mi dà delle preoccupazione, vista la situazione che si sta vivendo. Ma una cosa tengo a sottolinearla. Sappiate, cari cittadini di Belluno, che al bilancio non deve esserci un ragioniere o un commercialista, perché ci sono già i funzionari per fare i conti e per la matematica. Al bilancio va una figura che operi le scelte politiche e che abbia la capacità di portare queste scelte e i relativi benefici alla collettività». 
Risparmio energetico, una delega a cui teneva? 
«Sì, assolutamente. Rendere autonome le strutture comunali e cercare di risparmiare dal punto vista energetico perché penso che questo aspetto possa aprire spazi importanti dal punto vista delle spese correnti, che si aggirando sugli 800mila euro. Noi dobbiamo puntare ad una spesa corrente 7, 8 milioni di euro e bisognerà capire come arrivarci». 
Società partecipate? 
«Un bell’enigma perché sono un bel peso specifico.

Devo ancora prendere atto della situazione, alcune sono state gestite molte bene, altre meritano un approfondimento. Per Sersa risulta che il Comune, con i fondi covid, è riuscito ad appianare il debito. Vedremo cosa succederà il prossimo anno. Questa sarà un tema da affrontare. Altro tema: non abbiamo trovato sul bilancio comunale una cosa fondamentale, ovvero i centri di costo. Vuol dire che, facendo un esempio pratico, se io ho il museo con costi fissi (dipendenti luce gas etc) e ogni anno si ipotizza che serva, poniamo 10 euro, ma al Comune costa 200: chi paga i 190 euro? Non c’è nessun centro di costo. E devo sapere, quindi, come fare senza aumentare le tasse ai cittadini, a mantenerlo. Mai stato fatto. Per quanto riguarda invece la Bellunum, questa ha i centri di costo e quindi ha tutti i costi sotto controllo».

Ultimo aggiornamento: 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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