Nella tesi di laurea di Sharon racconti, miti e leggende bellunesi tramandate con le nuove tecnologie

Domenica 23 Aprile 2023 di E.P.
Sharon De Bona

SEDICO - Il fenomeno della globalizzazione ha influenzato le tradizioni locali. Non esistono più i filò. Al loro posto vi sono ora Internet, la televisione, i giornali, o semplicemente la comodità. E oggi la comunicazione attraverso questi mezzi è incline a seguire un modello capitalistico, divulgando un desiderio di identificazione nei modelli globali, piuttosto che in quelli del proprio contesto domestico. Sono le conclusioni dello studio su "Miti, leggende e fiabe delle Dolomiti: il valore del patrimonio culturale", ovvero la tesi con cui si è laureata giorni fa a Roma (in Scienze della mediazione linguistica) Sharon De Bona che aveva frequentato i corsi universitari con Unidolomiti, la nuova, importante opportunità di studio che ha sede a Sedico, nell'area industriale del Gresal.


I LAUREATI
I laureati di Unidolomiti della sessione di marzo sono stati Luca Dal Farra, Sharon De Bona, appunto, Anna Rech e Mauro Viani.

Nella sua tesi, la neodottoressa De Bona analizza le leggende e i racconti popolari che hanno caratterizzato i tempi passati e sono approdati nella memoria locale. «L'obiettivo del lavoro spiega la neolaureata era esaminare le tradizioni locali legate alla narrazione, considerando l'impatto turistico che queste comportano. Dopo aver riflettuto sul significato delle tradizioni locali, nella prima parte ho introdotto un excursus storico del territorio bellunese legato alle influenze culturali che hanno portato alla creazione di una certa mentalità. Successivamente ho descritto le modalità e gli attori con cui i racconti venivano tramandati agli uditori. Poi ho descritto alcune fiabe, leggende e riti caratteristici del luogo. Nella parte finale ho posto l'attenzione sul modo innovativo e accattivante di fare turismo attraverso la tecnica narrativa dello storytelling". Il metodo di ricerca utilizzato nella produzione dell'elaborato si basa su un'indagine attraverso bibliografie di autori specializzati del posto e del patrimonio culturale locale. Inoltre, la visita al museo etnografico della provincia di Belluno, a Seravella, ha permesso di recuperare delle testimonianze trascritte di persone che si sono offerte di raccontare in prima persona la loro esperienza diretta con questo mondo misterioso. Tramite le Pro loco è stato possibile anche per Sharon raccogliere materiale turistico riguardante eventi, manifestazioni, spettacoli e concorsi di mistero. «L'elaborato sintetizza De Bona - evidenzia il valore della cultura popolare locale del passato, attraverso la tradizione orale di fiabe e leggende, e allo stesso tempo dell'epoca contemporanea, la quale ha anche l'intento di incitare la promozione culturale del luogo».

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