Belluno. Il Soccorso alpino cerca giovani per far fronte alla "crisi di vocazioni", l'appello: «Fatevi avanti»

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Federica Fant
Belluno. Il Soccorso alpino cerca giovani per far fronte alla "crisi di vocazioni", l'appello: «Fatevi avanti»

BELLUNOIl soccorso alpino cerca nuove leve per far fronte alla crisi di “vocazioni” degli ultimi anni. Ed è dedicato a Mauro Piccolin, il tecnico del Soccorso alpino e già capostazione a Belluno morto a 58 anni nel 2017, il progetto presentato lunedì nella sede del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto e destinato agli aspiranti soccorritori, per colmare eventuali lacune nella loro preparazione alpinistica tecnica e curriculare, prima di affrontare le verifiche di ingresso dopo un anno di affiancamento nella loro futura Stazione territoriale.

LE CANDIDATURE

L’ammissione al Soccorso alpino e speleologico è possibile per tutti i soci del Cai di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti. La domanda va presentata al responsabile della Stazione competente per territorio, corredata del curriculum dell’attività alpinistica o speleo degli ultimi due anni e di un certificato medico. I requisiti per il Soccorso alpino sono: capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia minimo 4° grado da primo di cordata e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve.

I VOLONTARI

«Nell’ultimo decennio si sta assistendo ad una carenza di nuove leve che entrano a far parte delle file Cnsas ed una trasformazione delle caratteristiche dei pochi aspirati che chiedono di farvi parte: la buona volontà e l’impegno nel dedicarsi ad aiutare le persone in difficoltà nell’ambiente montano spesso non sono direttamente proporzionali all’esperienza e alla pratica alpinistica. Una preparazione a volte molto elevata su determinati settori, vedi l’arrampicata, ma non generale e completa come richiesta dal regolamento nazionale e regionale per poter entrare», è la premessa del direttore della Scuola alpina regionale Sergio Albanello. L’obiettivo del "Progetto propedeutico aspiranti operatori di Soccorso alpino", sperimentale per il biennio 2023/2024, è quello di compensare eventuali aspetti deficitari, dando la possibilità ai potenziali soccorritori – una trentina quest’anno - di integrare la propria attività alpinistica e sci alpinistica con gli istruttori della Scuola alpina e con le Guide alpine iscritte nei ruoli operativi del Cnsas Veneto, permettendo di sviluppare le loro qualità ed esperienza alpinistiche e, non ultimo, alimentando reciproche conoscenze tra i ragazzi.

IL RICORDO

Alla presenza del presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto Rodolfo Selenati e del delegato Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, è stata ricordata la figura di Mauro Piccolin, con moglie Valeria in sala: alpinista, soccorritore alpino, tecnico di elisoccorso e capo stazione del Cnsas di Belluno che si è sempre impegnato e dedicato anima e corpo al soccorso delle persone in montagna e che nella sua attività di istruttore dei corsi roccia del Cai Belluno ha sempre avuto l’occhio nell’individuare giovani capaci ed appassionati di alpinismo che poi ha portato all’interno della propria Stazione Cnsas.

IL SOSTEGNO

La realizzazione del progetto è resa possibile dal sostegno di Dolomiti Emergency, rappresentata ieri dalla presidente Laura Menegus, e di Sinteco. «Conservo tanti ricordi di Mauro, professionali e non solo, a suo modo è stato un insegnante per noi– è stato il pensiero di Stefano Giacomelli, general manager di Sinteco – partecipare a questa iniziativa del territorio nel suo ricordo serve per portare avanti nuove leve nell’aiuto delle persone in difficoltà e a dare esempi di come si affronta la montagna».

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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