Scuola: lavori utili al posto delle note e delle sospensioni

Giovedì 15 Agosto 2019 di Federica Fant
A scuola basta note e sospensioni: arrivano i lavori utili alternativi
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 Stop a note sul registro e le sospensioni a scuola: gli alunni impareranno la lezione svolgendo lavori di pubblica utilità per l’istituto. Una sanzione che verrà “pagata” dai ragazzi nel pomeriggio, dopo la scuola, e che potrà consistere anche in ore di studio-extra con gli insegnanti oltre che in lavori utili alla scuola. È il progetto che si sta affinando per il nuovo anno scolastico che sta per iniziare, all’istituto comprensivo Tina Merlin di Belluno. Un metodo alternativo che riesca a creare maggior consapevolezza delle proprie responsabilità nei ragazzi che lo frequentano.
IL PROGETTO
La dirigente del Comprensivo Tina Merlin, Bruna Codogno, spiega: «Come tutte le scuole medie e superiori abbiamo problemi legati alla disciplina dei ragazzi. Far rispettare le regole e trovare, chiamiamole delle “sanzioni”, per chi non le rispetta fa parte del compito dell’educatore serio». Ecco partita l’idea di utilizzare questo metodo.  «Dobbiamo ancora ufficializzare e partire con questo sistema, a dire il vero - prosegue la preside Codogno -. L’anno scorso alcune insegnanti si son incontrate e hanno messo giù un canovaccio di lavoro su cui poi dovremmo fare una sintesi». 
LA LEGGE
Una visione, quella dell’evitare le note, che sta prendendo sempre più piede in Italia. «Non è una novità la nostra - sottolinea la dirigente scolastica -, è la legge stessa a dire che non dovrebbe esserci sospensioni da scuola, ma che queste dovrebbero essere sostituite da contributi per migliorare il benessere nello stare insieme». Quindi quest’anno la volontà dell’istituto Merlin è quella di introdurre un metodo educativo che faccia in modo che gli alunni si adoperino concretamente per riparare al “marachella”. Anche perché a volte la sospensione da qualcuno viene addirittura vista come una “vacanza”.
LA SPERIMENTAZIONE
«L’anno scorso abbiamo fatto anche dei tentativi – spiega Cadogno -. Era capitato che dei ragazzini avevano usato in modo improprio il cellulare. C’era stata la nota e quindi i genitori erano stati informati di quanto accaduto. Ma anziché sospenderli e lasciare a casa i ragazzi, la punizione è stata la seguente: li abbiamo invitati a venire a scuola il pomeriggio, per un paio di ore, in compagnia di un insegnante che ha ragionato insieme a loro sull’importanza dei social network in modo responsabile». Poi alle prese con un altro episodio spiacevole: «Quasi un’intera classe aveva rovinato degli arredi della stessa, svitando viti e creando danni alla struttura – spiega la preside -. Li abbiamo fatti rientrare un pomeriggio, chiedendo loro di portare un cacciavite a testa. Hanno impiegato un’ora per sistemare le viti e in un’ora hanno fatto matematica». «Queste due occasioni sono state comprese anche dai genitori – prosegue la dirigente - che hanno capito e collaborato. Insegnanti e genitori hanno ritenuto fosse più efficace adottare un sistema come questo, piuttosto che essere legati ancora a note e sospensioni, come era un tempo». La dirigente Bruna Codogno non è nuova ad operazioni innnovative: dal progetto “a scuola senza zaino”, l’agorà. Ora il motto sarà: “Non meno scuola, ma più scuola”. 
Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 12:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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