Safilo, ecco il piano di Fulchir: 10 milioni in tre anni e lavoratori tutti assorbiti. «Ma se non c'è fiducia me ne vado»

Mercoledì 12 Luglio 2023
Lo stabilimento Safilo a Longarone

LONGARONE - Il percorso di salvataggio dello stabilimento Safilo di Longarone, definito non più «strategico» dal noto gruppo dell'occhialeria del lusso, ha messo sul tavolo la potenziale tessera mancante, ovvero la ricollocazione dei 208 lavoratori che non rientrano nell'intervento della Thélios che ne assorbirà solo 250. L'imprenditore friulano Carlo Fulchir ieri, 11 luglio, ha presentato il suo piano industriale al tavolo regionale convocato dall'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e gestito dall'Unità di crisi aziendale regionale.

Hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria regionali e provinciali, le Rsu, i rappresentanti dell'azienda Safilo, assistiti da Confindustria Belluno Dolomiti, e la rappresentanza aziendale di Innovatek ovvero la società di Fulchir che ha rilevato anche l'ex Safilo di Martignacco (Udine) chiusa a fine 2019 quando a Longarone vennero contemporaneamente tagliate 500 unità.

«MANCANO GARANZIE»
Tutto risolto? Assolutamente no. Il passato imprenditoriale di Fulchir, dentro al quale ci sta anche un pesante patteggiamento per la bancarotta da un miliardo di euro della Finmek (era il 2004), lascia molto perplessi lavoratori e sindacati. «Chi ci dice - afferma Gianpietro Marra, segretario Filctem-Cigl - che il piano si svolgerà come promesso? Qui mancano assolutamente le garanzie, per i lavoratori e per il territorio. Non a caso la Regione, che non può essere solo mediatrice in questa vicenda, non si sbilancia».
«Dopo ampio confronto - annuncia infatti una nota dell'Unità di crisi della Regione Veneto -, le parti hanno valutato la necessità di procedere ad un ulteriore approfondimento rispetto agli elementi qualificanti della proposta industriale. Ciò al fine di verificare, ciascuno per rispettivo ruolo e competenza, le possibilità di raggiungere un accordo nell'interesse dei lavoratori, dall'azienda e del territori».

«O COSÌ O ME NE VADO»
E proprio sulla questione fiducia ha voluto calcare la mano Fulchir, conscio di come il passato possa ipotecare il futuro: «La fiducia è fondamentale - avrebbe detto l'imprenditore -, senza la quale sono pronto ad andarmene».
Il piano di salvataggio di Longarone prevede investimenti per 10 milioni di euro nell'arco di 3 anni durante i quali saranno progressivamente assorbiti tutti i lavoratori: 80 il primo anno per arrivare a 120 il secondo chiudendo il cerchio nel terzo. Saranno quattro le business unit attive nello stabilimento: le prime due opereranno, conto terzi, in specifici segmenti della lavorazione delle montature. La terza, grazie ad un investimento di circa 8 milioni di euro complessivi prevede la progettazione e realizzazione, in partnership con una società terza, di lenti oftalmiche mentre la quarta business unit, realizzerà occhiali prenotati per farmacie e ottici.

I COSTI SOCIALI
La vicenda Safilo, tuttavia, resta ancora lontana da una soluzione, e non solo per questioni di fiducia. Posto che si possa trovare la quadra, resta il nodo di come far fronte ai cosiddetti costi sociali dell'operazione, ovvero di come traghettare tutti i lavoratori nella nuova azienda senza che debbano rimettercene economicamente. Chi non sarà assunto nella prima tranche dovrà infatti andare in cassa integrazione che riduce il salario dal 1200-1300 a 700 euro.

INCONTRO A PADOVA
«Questo è il nodo centrale - spiega Gianni Boato, segretario provinciale Femca-Cisl -. Nessun lavoratore dovrà pagare per questa operazione. Noi chiediamo che Safilo si faccia carico di integrare i salari e di questo discuteremo oggi, 12 luglio, nell'incontro che si volgerà a Padova».
Finora Safilo, sull'argomento, avrebbe fatto orecchie da mercante, limitandosi a dire che il suo compito era quello di ricollocare tutte le maestranze, cosa che si realizzerebbe attraverso Thélios e l'imprenditore friulano.
«Non ci sarà alcuna intesa - conclude Boato - senza la copertura di questi costi».

      

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci