Longarone. Safilo, si tratta la cessione ma solo per 250 dei 460 lavoratori. Il no dei sindacati

Martedì 16 Maggio 2023 di Lauredana Marsiglia
La protesa dei lavoratori Safilo

LONGARONE -  Uno spiraglio, per ora poco rassicurante, si apre su Safilo dopo l’annuncio, confermato in tutte le salse dai vertici, che lo stabilimento di Longarone non è più strategico in quanto calibrato sulla produzione di montature in metallo, ormai poco richieste da mercato. Ieri mattina, dopo due incontri saltati per mancanza di informazioni sul futuro del sito, i sindacati attendevano una risposta chiara, dettagliata. Risposta che non è arrivata come si sperava: tra le ipotesi di cessione, infatti, primeggerebbe quella di un gruppo, non meglio specificato, che prevede di assorbire solo 250 unità sulle 468 rimaste (scese poi a 460 per effetto di qualche uscita autonoma).
L’azienda, ancora a gennaio, aveva incaricato l’advisor Bdo di sondare il mercato per trovare uno o più possibili acquirenti, ma dopo mesi la novità emersa ieri non è andata certo nella direzione voluta. Sempre in modo velato, sarebbe emerso l’interesse anche di un altro gruppo disposto a prendersi un’altra quota di lavoratori fuori dal gruppo dei 250. L’incontro, iniziato alle 10 e finito poco dopo mezzogiorno, nello stabilimento longaronese, si è concluso con l’aggiornamento del tavolo al 5 giugno. Ieri erano presenti Gianluca Dellepiane, responsabile delle risorse umane Safilo, unitamente ad altri due dirigenti, i sindacalisti Gianpietro Marra (Filctem-Cgil), Gianni Boato e Stefano Zanon (Femca-Cisl), Rosario Martinez e Giampietro Griganini (Uiltec) e le Rsu.

«NO A SPEZZATINI»

«Non sono stati assolutamente chiari - afferma Marra -. Noi però siamo fermi su un punto: va salvato tutto il pacchetto di 460 lavoratori e lo stabilimento. Non vogliamo spezzatini. Punto. Questo è per noi irrinunciabile».
Oltre a non aver rivelato nomi dei possibili gruppi interessati, non avrebbero nemmeno fornito indicazioni precise sui settori in cui operano questi player. «Hanno detto - prosegue Marra - che alcuni sono del settore altri no».
I sindacati fanno fatica ad addentrasi in altri commenti, perché manca la materia su cui discutere e aprire una vera trattativa su come risolvere il caso senza disperdere il patrimonio di maestranze.
«Di certo - afferma il segretario Filctem - non accetteremo di fare solo la parte del notaio». Il timore è che la proprietà voglia calare un pacchetto già pronto dove non si tratta, ma si accetta o si rifiuta.
Oltre alla cessione non ci sono margini di salvezza, perché anche ieri l’azienda ha ribadito «che sulla dismissione di Longarone non si torna indietro».
«Non accetteremo alcuna proposta che vada nella direzione di “togliere” - conclude Marra. Lo abbiamo detto fin dall’inizio e su questa posizione restiamo. Vogliamo continuità aziendale».
Ma chi sono i potenziali acquirenti? Ovviamente la proprietà continua a non fare nomi, sebbene ormai da tempo corrano insistentemente voci, tra l’altro mai smentite dagli interessati, di un potenziale ingresso di Thélios e in parte della Marcolin peraltro già presente in Thélios attraverso la jont venture siglata con il gruppo del lusso Lvmh.
Il silenzio sui nomi dei player sarebbe legato alle necessità di non turbare i titoli in Borsa essendo tutti i gruppi coinvolti presenti nei listini azionari.

Il cambio di marcia di Safilo era iniziato a fine 2019 con la prima sforbiciata da oltre 500 unità accompagnata dalla chiusura dello stabilimento di Martignacco (Udine). La perdita di grosse licenze come Dior e Fendi, passate tra l’altro a Thélios, aveva portato l’azienda ad un cambio di passo. Subentrò poi un accordo importante con Kering, altro gruppo del lusso d’Oltralpe, ma nonostante l’importanza delle commesse e le promesse della dirigenza Safilo di fare di Longarone il polo del metallo e della galvanica, tutto è finito nel vicolo cieco delle dichiarazioni dell’amministratore Angelo Trocchia: «Longarone non è più strategico». Eppure, Longarone, e prima ancora il Cadore, è sta la culla di Safilo, un tempo unica rivale di Luxottica.

Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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