Il Raduno Triveneto degli alpini, aperta la cittadella della protezione civile: «In questo territorio fragile tantissimi volontari»

Venerdì 16 Giugno 2023 di Claudio Fontanive
Entrato nel vivo il raduno Trivento degli alpini

IL TAGLIO DEL NASTRO

BELLUNO Sono già migliaia gli alpini arrivati in città per il raduno triveneto, entrato nel vivo ieri con il taglio del nastro della Cittadella della Protezione Civile al Parco Bologna e lo spettacolo omaggio ai soccorritori del Vajont al Comunale.

Attesi per domani 100 pullman di penne nere. Dolomitibus ha organizzato un servizio di navette gratuite per tutta la domenica. Si stima che la città sarà popolata da 20mila alpini. A fare gli onori di casa il presidente Ana Lino De Prà, e il coordinatore della protezione civile Ivo Gasperin. In serata l’emozione a teatro con le storie degli alpini-eroi: sala piena e applausi senza fine.

LA GIORNATA

Il raduno triveneto degli alpini è partito ufficialmente oggi, 16 giugno, con il taglio del nastro della Cittadella della Protezione Civile, nello splendido scenario del parco Città di Bologna nel cuore di Belluno, allestito meticolosamente e con grande cura dal personale della Protezione Civile dell’Ana. È uno dei fili conduttori della manifestazione, che ruota attorno alla storia delle Truppe Alpine, al ruolo della Protezione Civile e alla celebrazione del 60° anniversario del disastro del Vajont. Secondo le stime porterà in città 20mila persone: oggi attesi 100 pullman di penne nere.

LA CITTADELLA

Questo fine settimana tutta la popolazione potrà ammirare i mezzi e le attrezzature a disposizione dei volontari bellunesi, e verificare di persona quindi a quali tipologie di emergenza essi sono in grado di far fronte, anche nelle loro stesse spiegazioni. Al taglio del nastro erano presenti numerose autorità, tra le quali il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, il presidente della Provincia Roberto Padrin, l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan. A fare gli onori di casa il presidente Ana sezionale Lino De Prà, e il coordinatore della protezione civile Ivo Gasperin.

IN PRIMA LINEA

«Per noi - dichiara Gasperin - è l’occasione per presentare la forza che ha l’Ana a livello locale regionale e nazionale. Ciò che esprimiamo oggi è solo una parte del potenziale della protezione civile. Infatti gran parte delle nostre attrezzature e mezzi sono ancora a Forlì, e proprio oggi ritornano dopo un mese di emergenza. Ma questa esposizione è comunque significativa perché contiene tutte le specialità che gli alpini possono mettere a disposizione nelle calamità naturali. La struttura di Belluno complessivamente annovera ben 600 volontari, mentre complessivamente il Triveneto ne può contare circa 5000».

L’ESEMPIO

Il 12% della protezione civile del Triveneto quindi ha casa a Belluno. Questi numeri sottolineano ancora una volta per un territorio bellunese caratterizzato da una popolazione con forte senso civico e del dovere, saldamente presente nella nostra cultura montana, ha sottolineato l’assessore Donazzan. «Belluno è un esempio con gente straordinariamente forte in un territorio fragile - ha detto -. E quindi quello che dobbiamo fare è aiutare le persone a essere sempre più formate. La protezione civile in particolare, ha numeri incredibili a testimonianza del grande senso del dovere e della capacità di operare. Si tratta in realtà di un esercito non di improvvisati ma di gente capace: quando c’è un emergenza ci dev’essere qualcuno al di sopra che indica il da farsi». «Sono qui oggi come assessore all’istruzione - ha sottolineato -, con un protocollo triennale con l’associazione nazionale alpini abbiamo contribuito a finanziare i campi scuola dei giovani. Senza la leva, che io continuo a dire che dovrebbe essere ripristinata nelle forme e nei modi che si vuole, manca un ricambio generazionale. Allora un territorio fragile come questo a rischio di demografia e con le fragilità ambientali, quando non avremo più questi signori che hanno fatto la leva cosa facciamo?». Quindi una formazione che può partire già dalle scuole. «Fin dalle elementari - continua Donazzan - bisognerebbe insegnare che c’è un dovere prima del diritto». L’assessore veneto alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, impossibilitato a intervenire nella cerimonia inaugurale della Cittadella a causa di un altro impegno istituzionale a Verona, ha tenuto comunque a rimarcare: «La protezione civile della Ana è un riferimento nazionale ed interviene in qualsiasi emergenza, e l’Ana è divisa in raggruppamenti. Noi facciamo parte del terzo, che rappresenta il Triveneto. E abbiamo il più alto numero di volontari rispetto agli abitanti. E quindi ciò dimostra che da noi c’è il più alto spirito di solidarietà»

 

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 21:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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