Quero Vas. Arriva la proposta per salvare l'asilo parrocchiale: autogestione dei genitori per un anno

Martedì 16 Gennaio 2024
L'assemblea tra i genitori e i gestori dell'asilo

QUERO VAS (BELLUNO) - Autogestire l'asilo per un anno e, nel frattempo, creare un'impresa sociale che possa dare un futuro alla struttura. È questa la proposta che i genitori i cui figli frequentano l'asilo paritario di Quero hanno avanzato per cercare di salvare la struttura che è punto di riferimento per il territorio Querovassese e non solo. Una proposta che per essere attuata ha la necessità da una parte di avere il "nulla osta" del Vescovo e, dall'altra, di trovare qualche realtà pronta a finanziarla.

L'INCONTRO

Ieri sera alle 18 le famiglie hanno incontrato la Fondazione Opera della Speranza che gestisce da un paio d'anni l'asilo parrocchiale di Quero. «Ci siamo trovati di fronte ad un muro spiega una rappresentante dei genitori -. Volevamo fare delle domande, avanzare delle proposte ma non ci è stato concesso. La Fondazione ci ha detto di essere lì solo per comunicare la decisione di chiudere l'asilo con il 30 di giugno, null'altro». Una decisione unilaterale che non ha lasciato spazio ad una discussione, ad un confronto o a qualunque altra cosa che permettesse di arrivare ad una decisione condivisa tra le parte.

Anche perché, ricordiamolo, la notizia hai genitori è arrivata ufficialmente solo ierisera. Ufficiosamente nello scorso fine settimana, dopo averlo letto sulla stampa locale. All'esterno della sala don Milani, dove l'incontro si è tenuto, una buona rappresentanza di cittadini che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza a queste famiglie e soprattutto testimoniare come questo asilo rappresenti un pezzo di storia del comune di Quero.

LA PROPOSTA

Le famiglie in queste ore stanno facendo di tutto per trovare una soluzione affinchè questo asilo non chiuda. «La nostra proposta, che abbiamo condiviso anche con il parroco, è quella di prendere in autogestione l'asilo (ovviamente sempre con l'aiuto della Diocesi) prosegue la rappresentante dei genitori -. Questo per un anno e, nel frattempo, creare un'impresa sociale del terzo settore per gestire in seguito l'asilo. Ci sono altri asili, come quello di Pedavena o Segusino, che funzionano in questo modo. E funzionano bene. La proposta però dev'essere approvata dalla diocesi di Padova, a cui Quero fa capo, e quindi dal Vescovo». L'auspicio è che possa arrivare una risposta favorevole. E in tempi stretti. Il tutto infatti dev'essere fatto entro il 30 di marzo. «La nostra volontà è quella di mantenere aperta la scuola dell'infanzia ma anche di attivare il nido ed altri servizi per le famiglie. È chiaro che solo in questo modo la struttura può sostenersi anche economicamente" spiega la rappresentante dei genitori che aggiunge anche come sia fondamentale, per poter portare avanti questa iniziativa, trovare un finanziatore in quanto queste famiglie, da sole, non possono avere tutte le risorse necessarie per avviare. Proposta che è stata condivisa con tutte le famiglie e la cittadinanza nel corso di un'assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera alle 19.

L'AMMINISTRAZIONE

Anche per l'Amministrazione comunale è stato un fulmine a ciel sereno. La notizia è arrivata ufficiosamente i primi giorni dell'anno. Subito si è messa in moto per cercare una soluzione, dando anche la disponibilità a raddoppiare il contributo già cospicuo che eroga all'asilo, ma la Fondazione ha ribadito il suo no. Ieri sera l'amministrazione, sindaco e vicesindaco in testa, erano presenti al fianco dei genitori. Inoltre, nell'ultimo Consiglio comunale del comune di QueroVas in programma giovedì (poi ci sarà lo scioglimento dei consigli comunali come previsto dal processo di fusione che porterà alla nascita di Setteville), il tema dell'asilo sarà all'ordine del giorno.
Eleonora Scarton

Ultimo aggiornamento: 16:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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