Buco in bilancio da 4 milioni e fatture false alla Elco: processo per bancarotta

Giovedì 11 Marzo 2021 di Davide Piol
Prima udienza ieri in Tribunale a Belluno

BORGO VALBELLUNA - Buco in bilancio di quasi 4 milioni di euro e fatture false alle banche per ottenere finanziamenti. È iniziato ieri mattina, in tribunale a Belluno, il processo per bancarotta fraudolenta della Elco srl, la società di Lentiai operante nel settore della pulizia industriale. Alla sbarra ci sono l’ex consulente contabile, ossia Raffaello Gnoato, 69enne nato a Cartigliano (Vicenza), residente a Bassano del Grappa e difeso dall’avvocato Ferdinando Coppa. E l’amministratore unico Rolando Muraro, 61enne di Verona ma residente a Padova e assistito dall’avvocato Pietro Masutti. Quest’ultimo, in realtà, ha ammesso alcuni degli addebiti contestati dalla Procura e patteggiato 1 anno, 11 mesi e 24 giorni di reclusione (pena sospesa). A processo c’è soltanto Raffaele Gnoato coinvolto però in modo parziale nella vicenda. 
L’IMPUTATO PRINCIPALE
I fatti sono quasi tutti contestati al Muraro, amministratore unico della Elco srl dal 10 agosto 2013 e socio unico dal 30 aprile 2014. Secondo la pubblica accusa riuscì a far sparire un generatore elettrico silenziato - oggetto di un contratto di leasing stipulato con un banca il 10 febbraio 2016 – distruggendo anche ogni traccia cartolare della presenza dello stesso alle Elco srl. Inoltre prelevò, in modo ingiustificato, più di 350mila euro dai conti corrente intestati alla società di Lentiai: da luglio ad agosto 2015, 20 operazioni allo sportello di Cassa di risparmio del Veneto, filiale di Padova, per un totale di 36.400 euro; da febbraio a ottobre 2015, 100 operazioni alle Poste italiane di Vigodarzene, per 146.540 euro; infine, da ottobre 2015 a marzo 2016, altre 100 operazioni alle Poste italiane di Quinto Vicentino per 168.100 euro. 
LIBRI CONTABILI DISTRUTTI
Fu sempre lui, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Belluno, a sottrarre o distruggere i libri contabili della Elco srl compilati fino alla data della sua nomina ad amministratore unico del 10 agosto 2013 impedendo, in questo modo, la ricostruzione del giro d’affari della società. Ma non se ne occupò nemmeno dopo, cioè dal 2013 in poi, quando il compito era ricaduto nelle sue mani. Infine, per ottenere un prestito nel 2016, presentò alla Monte dei Paschi di Siena, filiale di Padova, alcune fatture false per 88.308 euro e per 93.834 euro. Documenti che si riferivano a rapporti economici inesistenti È nell’ultima imputazione che compare il consulente contabile Raffaele Gnoato. La Procura contesta, a lui e al Muraro, falso in bilancio in concorso con truffa. In altre parole avrebbero raggirato la Bnl, filiale di Cittadella, in due modi diversi. Gnoato, trasmettendo nel 2015 alla Camera di Commercio il bilancio di esercizio 2014 della società con dati oggettivamente falsi, ossia ricavi pari a quasi 2 milioni di euro e un utile di esercizio pari a 110mila euro circa. Sentito ieri ha raccontato di essersi occupato della contabilità della Elco srl fino al 2013 e poi di non aver fatto più nulla: «Il titolare subentrato dopo mi chiese di inviare il bilancio 2014. Non avevo documenti con me: si è trattato di un mero invio telematico. Non ho guadagnato un centesimo da questa operazione». In parallelo Muraro inviò altre fatture false alle Bnl di Cittadella riuscendo a ottenere un finanziamento di 40mila euro, oltre 5mila di fido cassa, mai restituiti. Ieri mattina, in tribunale a Belluno, sono stati sentiti i primi testi del pubblico ministero, tra cui i due marescialli della Guardia di Finanza che eseguirono le indagini, il curatore fallimentare della società, l’avvocato Marco Ghedina, e il dirigente della banca Monte Paschi di Siena di Padova. Poi è stato sentito l’imputato. Il processo riprenderà il 26 maggio con i testi della difesa.
 

Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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