Oltre 1300 visitatori alla mostra nella casa del Tiziano: volano turistico

Sabato 8 Agosto 2020 di Giuditta Bolzonello
La tela dipinta da Cesare Vecellio, cugino del Tiziano che raffigura la dedizione del Cadore alla Serenissima
PIEVE DI CADORE - Numeri importanti per i visitatori dei musei della Magnifica Comunità di Cadore, la Casa natale di Tiziano Vecellio e il Museo archeologico di Pieve di Cadore, Belluno: nel mese di luglio sono stati registrati ben 1313 accessi, un numero che, nonostante il periodo particolarmente difficile e le limitazioni imposte dalla normativa anti Covid, eguaglia quello del luglio 2019 (1358 visitatori), quando era in corso la mostra Tiziano. L’enigma dell’autoritratto. 
STAGIONE PARTICOLARE
«Questo sorprendente risultato, emerso in una stagione particolare come quella che stiamo vivendo – afferma il presidente della Magnifica Comunità di Cadore Renzo Bortolot – è frutto di anni di lavoro, durante i quali l’Ente ha saputo intraprendere percorsi di collaborazione con varie istituzioni e investire nella ricerca, in importanti esposizioni e nella promozione culturale. Abbiamo continuato a lavorare anche nel corso della primavera, consapevoli del nostro ruolo strategico per la cultura nel settore turistico e anche quando era difficile immaginare una riapertura museale. Siamo convinti che uno dei possibili sviluppi del Cadore sia legato al turismo culturale, un turismo che possa valorizzare l’arte, la storia e l’identità di questo territorio». 
EVENTO VOLANO
L’evento, che questa estate ha la funzione di volano, è dunque la mostra dossier Venezia in Cadore 1420 - 2020, allestita nella Casa natale di Tiziano Vecellio, che valorizza il legame secolare tra il Cadore e la Serenissima, che si concretizza il 31 luglio 1420 con la concessione del Privilegio ducale, un particolare meccanismo di integrazione nello Stato veneziano nel corso della sua espansione in terraferma. 
IL RESTAURO
Le fonti originali, la ricostruzione storica, i simboli e le opere degli artisti che celebrano il patto di fedeltà, culminano nel dipinto di Cesare Vecellio, cugino di secondo grado del più celebre Tiziano, La dedizione del Cadore a Venezia (1599), restaurato per l’occasione dal laboratorio di Mariangela Mattia di Belluno, assieme ad altre sei opere, allo stemma ligneo settecentesco e al gonfalone della Magnifica Comunità.
Testimonianze e opere tracciano un percorso storico e artistico, ma anche di riflessione identitaria e territoriale che si snodano lungo sei secoli, fino ai giorni nostri.
 
Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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