«Papà non mi riconosce: corro la maratona e raccolgo fondi per i malati di Alzheimer»

Avviata raccolta fondi sul web dopo aver raccontato la diagnosi di 2 anni fa che ha cambiato la vita a tutti i membri della famiglia

Domenica 5 Marzo 2023 di Dario Fontanive
Da sin mamma Rita, Laura Luciani, Cristina e papà Nicolino

CANALE D'AGORDO - Per i suoi cinquant'anni Laura Luciani, di Canale, vuole che il suo compleanno sia speciale, così ha deciso di partecipare alla Maratona del Lago Maggiore che si terrà il prossimo novembre.

Una corsa che dedicherà a suo padre Nicolino, da anni ormai affetto dal morbo di Alzheimer.


LA FAMIGLIA
Laura Luciani è una ragazza forte che in giovane età dovette lei stessa combattere contro dei gravi problemi di salute e proprio per affrontare al meglio la cattiva sorte ha trovato nella corsa la forza di reagire. La pratica sportiva l'ha sollevata non solo nel fisico ma anche nella mente e le ha dato la forza di andare avanti. Nicolino Luciani, oggi 81enne, è molto conosciuto in Agordino in quanto, dopo aver trascorso lunghi anni in Svizzera come emigrante, rientrò a Canale dove aprì un'attività di oggetti di legno da regalo ("Arte Legno"): un laboratorio, un negozio. Instancabile lavoratore inoltre andava, con la moglie Rita, nei vari mercati anche fuori provincia, con il proprio banco, a vendere i suoi oggetti. Inoltre Nicolino coltivava la sua grande passione per i francobolli avendo una raccolta molto importante, comprendente quelli emessi con l'effigia di papa Giovanni Paolo I. Ora questa attività dell'"Arte Legno" è passata alla figlia Laura che la porta avanti con il marito Flavio. Nicolino e la moglie Rita, arrivati alla pensione, hanno lasciato Canale per andare ad abitare a Mel, in comune di Borgo Valbelluna, dove l'inverno è meno rigido.


LA MALATTIA
Due anni fa il dramma: al commerciante in pensione è stato diagnosticato l'Alzheimer. Una malattia che lentamente ha rubato Nicolino ai suoi famigliari lasciando un grande vuoto e una grande tristezza in loro, come viene descritta in questa profonda e toccante testimonianza di Laura. La figlia ha condiviso la storia della sua famiglia sul sito "Rete del dono" e ha avviato una raccolta fondi per trovare soldi da destinare alla ricerca.


LA TESTIMONIANZA
«Nicolino, mio padre - scrive la figlia sul web -, è un uomo in buona salute che dimostra meno degli 80 anni che ha, ma da 2 anni a questa parte gli è stato diagnosticato l'Alzheimer, patologia che già manifestava da alcuni anni, senza però che vi fosse stata una diagnosi precisa. Nel 2012 era stato curato per un esaurimento nervoso, e dopo, era continuamente peggiorato col passare degli anni, manifestando comportamenti che non rientravano nel suo carattere». La giovane non dimentica la difficile condizione della madre: «Rita, mia mamma, ha 83 anni e si sta consumando come una candela, prendendosi cura di lui 24 ore al giorno, con amore e dedizione infinite, dal 1965, anno del loro matrimonio. Mia sorella e io cerchiamo di aiutarla come possiamo ma non è facile. Non riusciamo a inserire una persona fissa perché lui non accetta nessuno e noi non possiamo essere presenti continuamente perché entrambe abbiamo famiglia e lavoro. Non ci riconosce come figlie, ma per ora ci riconosce come persone "amiche" anche se è già successo che ci mandasse via o ci ignorasse del tutto quando ha qualche giornata peggiore».


L'OBIETTIVO
«Io leggo e ascolto quotidianamente tutto quello che trovo su questa malattia e sono convinta che, come per il cancro, malattia che ho combattuto e vinto personalmente, dato che ho avuto un carcinoma al seno a 33 anni - fa sapere Laura -, la strada da seguire siano la ricerca e la diagnosi precoce, che permette di intervenire con farmaci mirati al rallentamento della malattia e quindi a una migliore qualità di vita per queste persone e per chi sta loro accanto. Perché nessuno si debba trovare nella situazione di mia mamma e di tutte quelle persone che si prendono cura di malati di demenza. Hanno lavorato una vita insieme, mettendo in piedi un'azienda di successo con molto sacrificio. Mio padre aveva una lungimiranza incredibile e uno spirito di iniziativa che in quegli anni era solo da ammirare. Mia mamma lo ha sempre sostenuto in tutto, dandogli il suo amore e il suo appoggio ogni giorno». E conclude: «Io vorrei dedicare la mia maratona del Lago Maggiore, il 5 novembre 2023 a loro due, perché nella vita non bisogna mai arrendersi e con l'amore e l'impegno quotidiano non ci sono obiettivi impossibili. Grazie a quanti vorranno sostenere la ricerca insieme a me».
 

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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