Olimpiadi Milano Cortina 2026. «Bob addio, Fiames troppo grande: spalmiamo gli atleti negli alberghi»

Sabato 21 Ottobre 2023 di Marco Dibona
Olimpiadi Milano Cortina 2026. «Bob addio, Fiames troppo grande: spalmiamo gli atleti negli alberghi»

CORTINA - Visto che a Cortina d’Ampezzo non si farà più la pista da bob, skeleton e slittino, per i Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, allora è il caso di rinunciare anche alla costruzione del villaggio olimpico a Fiames. Fermare anche questa opera è il nuovo obiettivo del coordinamento delle associazioni ambientaliste dell’Alto Bellunese: «È ufficiale: il progetto della pista da bob a Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 è fallito – sostengono – ha vinto il buon senso e hanno vinto i comitati del Cadore e le associazioni di protezione ambientale, che ormai da anni si battevano contro questa struttura, denunciandone l’insostenibilità economica, sociale e ambientale. Le associazioni nazionali esprimono da un lato soddisfazione per il risultato ottenuto, dall’altro non nascondono le preoccupazioni per una serie di altre criticità che vanno affrontate e risolte». 


L’OBIETTIVO
Ecco quindi la richiesta di rinunciare a costruire gli alloggi per le squadre di atleti, previsti nella piana di Fiames, a nord di Cortina, dopo i mesi di contrasti, conseguenti all’ipotesi di posizionarli nella località di Campo, a sud del paese. «Con l’ormai certo trasferimento delle gare di scivolamento in altra sede, viene meno anche la prospettata necessità di costruire un villaggio olimpico a Cortina, in località Fiames, per tecnici e atleti, inizialmente quantificati in 1200 persone. Infatti, il numero dei posti letto necessari cala e torna di attualità la proposta di ricorrere all’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera, disponibile in zona, non soltanto a Cortina, come si è fatto per i Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, per accogliere seicento atleti». Le associazioni ambientaliste, rappresentate da Peraltrestrade Dolomiti, propongono quindi una valutazione economica: «Questo consentirebbe alla Fondazione Milano Cortina 2026 un notevole risparmio, sulla spesa prevista di 39 milioni di euro, per l’allestimento di un villaggio provvisorio, da smantellare e smaltire dopo le Olimpiadi. Permetterebbe inoltre di salvare dalla compromissione l’area di Fiames, zona ad alto rischio idrogeologico; di preservare il centro sci da fondo e anche di dare qualche vantaggio alle strutture limitrofe a Cortina che, al momento, dai futuri Giochi olimpici non pare debbano ricavare alcunché. In merito alla nostra proposta di optare per un’accoglienza diffusa, si attende di conoscere la posizione dell’amministratore delegato di Fondazione Milano Cortina 2026 Andrea Varnier, al quale chiediamo anche di confermare il numero preciso degli atleti e dei tecnici attesi, nonché quello dei componenti la “famiglia olimpica”, membri del Comitato olimpico e altri, ai quali andranno riservati posti letto in strutture a 4 e 5 stelle».


GLI OPERATORI
Dal canto suo, la locale associazione albergatori, presieduta da Stefano Pirro, preannuncia la disponibilità degli hotel della conca, come già fecero per i Mondiali di sci alpino 2021. In quel caso, però, intervenne la pandemia a scombinare le carte, in quanto le gare si disputarono a porte chiuse, senza pubblico, con una consistenza ridotta di atleti e tecnici e con una limitata presenza di giornalisti. Il presidente Stefano Pirro ricorda che negli accordi fra associazione e organizzatori dell’evento olimpico c’è la disponibilità di 3 mila posti letto, da parte dei suoi associati. Ci sono alberghi che hanno assicurato il 60 per cento della loro capacità ricettiva, altri si sono spinti oltre, sino all’80 per cento.

La spartizione degli atleti nei vari alberghi contrasterebbe però con lo spirito dei Giochi, che vede nel villaggio olimpico un luogo di aggregazione, fra giovani di tutto il mondo.

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