Settant'anni tra bici e moto all'officina Fontanive, il porto sicuro dell'Agordino sulle due ruote

Mercoledì 4 Maggio 2022 di Dario Fontanive
Savino con il figlio Renzo
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CENCENIGHE - Sono quasi settant'anni che la mobilità su due ruote dell'Agordino transita per l'officina meccanica di moto e cicli di Cencenighe, aperta alla metà degli anni Cinquanta da Savino Fontanive e oggi portata avanti con professionalità e impegno dal figlio Renzo.

Il negozio di via Ghirlo, 20, è stato punto di riferimento di generazioni di agordini.

GLI INIZI
Siamo negli anni post guerra, il giovane Savino lascia Cencenighe per formarsi come meccanico a Bolzano e poi successivamente è impiegato nella impresa costruzioni Tissi dove si dedica alla cura dei motori dei mezzi. Ma la sua idea che coltivava da tempo e il suo sogno era da sempre quello di poter avere una officina tutta sua. Ma erano tempi magri il paese si stava piano piano avviando verso la ripartenza, uscito stremato da una guerra durata anni. Nonostante i tempi assai incerti Savino rischia e apre una piccola officina meccanica in località Il Ghirlo. La costruisce in un luogo con una logistica importante in quanto è proprio a lato della strada 203 Agordina, nelle immediate vicinanze della sua abitazione. I locali dell'officina non sono grandissimi ma sono sufficienti per la mole di lavoro di Savino.

LE MOTO
«Papà iniziò più che altro con le moto - racconta Renzo - in quanto quello era a quegli anni il mezzo con cui si spostava la gente. Le vetture erano poche. Circolavano soprattutto due ruote come Vespa della Piaggio, la Gilera, la Guzzi la Lambretta dell'Innocenti. Aggiustava tutto il papà e non disdegnava nemmeno le biciclette, che molti usavano per spostarsi nella buona stagione perché non avevano la patente e quindi era l'unico mezzo che potevano guidare». È l'era d'oro. «Negli anni Sessanta l'officina diventa anche un sub concessionario della Piaggio - ricorda Renzo - e inizia così anche la vendita delle moto e dei mitici Ape a tre ruote che in quegli anni subiscono anche una trasformazione con l'introduzione sul mercato nel 1968 del modello MPV che venne proposto anche con il volante mentre l'anno successivo debuttò il modello Ape 50 da 190 kg di portata».

LE BICICLETTE
Piano piano l'officina Fontanive si fa conoscere in tutto l'Agordino e accanto ai mezzi a motore in quegli anni iniziano a spuntare anche le prime biciclette. Sono le classiche di quegli anni, con le mitiche Graziella della Bottecchia e da uomo con canna orizzontale. E lì si apre anche il capitolo delle biciclette da corsa, un filone questo che l'officina Fontanive inizia seguire con particolare interesse capendo che avrebbe avuto grande mercato. A dare man forte a Savino c'è sempre la moglie Elisabetta la figlia Gladis e il figlio Renzo. Quest'ultimo subentrerà nella conduzione a Savino nel 1985, ultimati gli studi in meccanica si dà un gran da fare seguendo con particolare interesse proprio il settore delle biciclette. Una passione che Renzo coltivava fin da piccolo tanto che l'officina di papà iniziò a frequentarla a soli dieci anni. Sempre più l'officina Fontanive si specializza nel settore delle bici da corsa.

LA COMPETENZA
«Da sempre abbiamo cercato di vendere i prodotti ma cercando di seguire il nostro cliente anche nell'assistenza completa - spiega Renzo -. È un po' il nostro biglietto da visita, cerchiamo di seguire e soddisfare la nostra clientela da quello che compra una bici da quattrocento euro a quello che ne spende cinque-seimila. Ovviamente quando si arriva a spendere cifre elevate nulla può essere lasciato al caso. Forse è anche per questo che la nostra clientela non è ristretta solo alla provincia di Belluno ma proviene anche dalla provincia di Treviso e dal Trentino».

MTB ED EBIKE
Agli inizi degli anni Ottanta arrivano da oltre oceano le nuove Moutain bike, ma il mercato italiano pensa che sia solo una americanata dalla fugace comparsa. «Purtroppo le ditte costruttrici italiane - spiega Renzo- hanno snobbato la comparsa di questa bicicletta e invece Mountain bike ha sviluppato una nuova fetta di mercato importante per la montagna. Da un po' di anni ci troviamo ad affrontare il diffondersi di un altro importante settore ciclistico che è quello della pedalata assistita, che sta aprendo un mercato importante in quanto sta avvicinando all'uso della bicicletta una fetta di persone che prima non avevano mai avuto il desiderio di cimentarsi con la bicicletta. E anche qui è necessario essere presenti non solo come vendita ma anche e soprattutto come assistenza in quanto oggi le case di produzione se non garantisci l'assistenza non ti forniscono nemmeno il prodotto da vendere». «Quindi vuol dire che se vuoi stare sul mercato c'è nuovamente da rimboccarsi le maniche e fare i corsi di aggiornamento che ormai di meccanica non hanno quasi più nulla ma sono solo basati sull'elettronica, fortunatamente ho il mio collaboratore Gianluca Fattor che mi sta dando una mano in questo. Della serie non c'è mai una fine per imparare».
 

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 09:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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