Frazioni invase dalle mosche: sopralluoghi dell'Ulss nelle abitazioni

Venerdì 11 Giugno 2021 di Federica Fant
Diverse frazioni sono invase dalle mosche
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LIMANA - Fastidiose, tante e in espansione. Le mosche tornano ad invadere le case di Limana e hanno ampliato il raggio di azione: Villa di Limana, Malves, verso le case popolari di via Papa Luciani. Il sindaco di Limana, Milena De Zanet, ha già interessato l’azienda sanitaria e la scorsa settimana «abbiamo fatto un sopralluogo in una decina di abitazioni con tre incaricati – ha raccontato il sindaco -, li ho sollecitati perché decidano il da farsi». Una situazione fastidiosa e spiacevole per chi abita a Limana. Da anni alcuni residenti combattono con la presenza spropositata di questi insetti.
 

PIANO DI CONTENIMENTO
Alcuni limanesi si dicono esasperati dal non poter aprire le finestre, dall’esser costretti a rinunciare ad invitare ospiti a casa, perché i vetri e le tende sono sempre sporche di escrementi, stufi del fatto che i bambini non possano uscire a giocare all’aperto. L’azienda sanitaria conosce il problema da almeno cinque anni. Nel 2018 prescrisse un Piano di contenimento ad alcune aziende agricole della zona e risolse il problema, ma con l’arrivo del caldo le mosche tornano a molestare gli abitanti di Villa e, quest’anno, anche quelli di Malves e di altre vie. La speranza è che la Uls trovi una soluzione, che pensi a trovare la causa della loro proliferazione o, se non altro, un modo per “demoschizzare” le frazioni infestate. 
 

ARGOMENTO DIBATTUTO
Dell’argomento se ne è parlato a lungo anche in alcuni Consiglio comunali, tanto è sentita la situazione. Il fatto che getta sconcerto tra chi sta subendo la presenza di questi insetti è che non si trova una causa scatenante. Questo anche alla luce di uno studio, commissionato l’anno scorso dall’amministrazione a due entomologi: Simone Martini di Padova e Marco Di Domenico di Bologna. Il capogruppo di opposizione, Matteo Troian, nell’ottobre scorso firmò una interrogazione nella quale ripercorse tutta la vicenda, dagli esordi del 2017, e tutti gli interventi eseguiti, lamentando come il comune non avesse fatto abbastanza. Ogni primavera, dal 2017 ad oggi, il fenomeno si ripresenta. «Non sappiamo più a chi rivolgerci – raccontano alcuni residenti -, questa invasione non ci fa condurre una vita normale, siamo costretti a chiudere le finestre anche in estate e limitiamo la vita all’esterno». 
 

RICERCHE NEL TORRENTE
Gli abitanti di Limana si augurano che sia l’azienda sanitaria a risolvere il problema. Se fino agli anni scorsi c’era un capro espiatorio, un’azienda che poi ha dimostrato di essere estranea alla vicenda, quest’anno le ricerche delle cause dell’eccessiva proliferazione sono state ricercate anche in un torrente che attraversa le frazioni interessate, «ma non c’è stato alcun riscontro», fa sapere il sindaco De Zanet.
 

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