Addio a Marcello Ferigo, il maestro pasticcere che perse tutto col Vaia

Mercoledì 3 Maggio 2023
Marcello Ferigo

BELLUNO - Per tutti era il maestro. Non solo perché Marcello Ferigo maestro lo era veramente: maestro pasticcere per l'esattezza, con decenni di insegnamento nelle scuole alberghiere in provincia e una carriera da capo pasticcere nello storico locale Deon di piazza dei Martiri.

Ma soprattutto perché quell'uomo, nato a Sois e vissuto a Mussoi e poi a La Stanga, in comune di Sedico, era un maestro di vita. Con i suoi viaggi le sue esperienze all'estero, la sua cultura acquisita sul campo e leggendo migliaia di liberi di cose da insegnare ne aveva tante. Un sapere trasmesso ai suoi figli, ai suoi allievi a tutti quello che lo hanno conosciuto in 80 anni di vita.

IL DOLORE
È un addio che fa male quello al maestro pasticcere Ferigo, 80enne trovato senza vita nel sua abitazione a La Stanga domenica pomeriggio dal figlio Diego. «Aveva diverse patologie, ma non ci aveva dato nessuna avvisaglia: nessuno se lo aspettava», racconta Diego ancora sconvolto dal lutto improvviso. È il titolare del ristorante Moretto di via Valeriano a Belluno chiuso per lutto fino a domani. Un locale in cui si vedeva spesso anche il padre, il maestro. «Proprio venerdì era venuto qui al Moretto - prosegue il figlio - sabato mattina abbiamo fatto colazione insieme e nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo. Poi domenica pomeriggio l'ho trovato nel letto: se ne era andato con dignità e senza disturbare, come era abituato a vivere». Diego ha appena salutato un ex allievo del padre: «È uscito in lacrime: come lui tanti serbano un ricordo prezioso di mio padre».
LA CASA-MUSEO
Diego quei ricordi, con pareti intere di diplomi riconoscimenti scaffali pieni di fotografie di viaggi li custodisce gelosamente in quella casa al civico 29, in comune di Sedico. Un'abitazione che papà Marcello aveva acquistato 40 anni fa con tanti sacrifici. «A quell'epoca in provincia - ricorda il figlio nessuno acquistava case ai padri separati: e mio padre, che ci ha fatto da papà e mamma, alla fine la casa se l'è comprata». Il maestro pasticcere aveva insegnato pasticceria e cucina ovunque: iniziato in Nevegal, poi a Borca a Falcade e al Dolomieu. Una ventina d'anni fa la meritata pensione ma non si era mai fermato.
VAIA
«Dopo Vaia - ricorda il figlio - ha avuto un crollo». Quel maledetto 29 ottobre 2018 infatti la sua casa a La Stanga finì sotto acqua: perse quasi tutto. «Per sistemarla - dice Diego - usò quei risparmi che aveva, ma quello che ebbe indietro come contributi fu appena un quarto delle spese. È stato un periodo veramente duro, perché sono tante le persone che gli hanno voluto bene, ma dopo Vaia pochi si sono ricordati e lui aveva davanti agli occhi tutto il piano terra coperto di fango». «Non sono stato un figlio modello, ma lui lo è stato come padre: è stato un gran padre». I funerali si terranno oggi alle 15 nella chiesa di Mussoi, si proseguirà poi per il cimitero del Peron. Oltre a Diego lascia la figlia Elena e gli amati nipoti.
Olivia Bonetti
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