TRA ACQUA E FANGO
BELLUNO La forza dell'acqua ha piegato il basculante de garage

Lunedì 5 Novembre 2018
TRA ACQUA E FANGO BELLUNO La forza dell'acqua ha piegato il basculante de garage
TRA ACQUA E FANGO
BELLUNO La forza dell'acqua ha piegato il basculante de garage e fatto saltare porte e cancelli. La casa a Candaten di Marcello Ferigo, 75 anni, maestro pasticcere, professore del Dolomieu in pensione, è distrutta. Nel fine settimana con il figlio Diego, legale rappresentante del ristorante Moretto di Belluno è andato a dare una mano con la sorella e amici per le pulizie. Ma l'impresa sembra impossibile.
LA PAURA
La sera del disastro nonno Ferigo era, con i due nipotini, nella casa di Candaten, vicino all'area pic-nic, in via Stanga al civico 29, in comune di Sedico. «Io era andato via - racconta il figlio Diego - e avevo lasciato i piccoli di 3 e 6 anni con mio padre». «I bambini guardavano i cartoni alla televisione - spiega Marcello Ferigo - e sentivamo degli strani rumori. Ma era accaduto altre volte. Infatti non era la prima volta che il Cordevole faceva paura, ma non era mai esondato fino ad oggi». Così il rumore del vento e della pioggia viene spiegato ai bimbi come un camion che è passato su un dislivello. In realtà si stava scatenando l'inferno. Anche quando a metà pomeriggio restano al buio, Ferigo non si spaventa. Alle 19.30 arrivano i carabinieri forestali, che hanno la caserma proprio di fronte. «Mi hanno urlato di uscire - racconta Marcello - hanno preso il nipote più piccolo, l'hanno avvolto in una coperta e sono usciti, portando fuori anche l'altro. Li ho seguiti». Dopo pochi minuti il Cordevole è entrato in casa spaccando porte e finestre. «L'abitazione- spiega Ferigo - è un vecchio casello ferroviario del 1922, ma una cosa simile non era mai accaduta». I tre hanno dormito nella caserma dei forestali con dei sacchi a pelo. Il piccolo era tranquillo, il bimbo più grande invece ha preso tanta paura dell'acqua.
L'ANGOSCIA
Papà Diego quella sera non è più riuscito a tornare a Candaten. «Avevano chiuso la strada e non riuscivo a avere notizie dei miei bambini - spiega -. Solo verso le 22 mi hanno consentito tramite collegamento con i carabinieri di parlare con i miei figli. Stavano tutti bene e questo mi è bastato». La mattina dopo lo faranno passare e riuscirà a riabbracciare i bambini.
I DANNI
La casa di Candaten non è agibile. È stata invasa da un metro d'acqua e non si è salvato nulla. Sabato i Ferigo stavano ripulendo e facendo la conta dei danni. Marcello, per riposarsi, si siede proprio sul divano sul quale era con i nipoti la sera che il Cordevole gli è entrato in caso. Ma quel sofà ora è fuori dalla porta: sporco e danneggiato, come la lavatrice, le sedie. Tutto. Il 75enne ha trovato alloggio dal figlio Diego, nella casa di Santa Giustina. Una situazione che dovrebbe essere temporanea. Ma potrebbe non essere così. Per si sistemare casa servono soldi: i danni sono di migliaia di euro. «Siamo assicurati - spiegano - ma quando siamo andati in agenzia per verificare la copertura è emersa una clausola che esclude i danni da alluvione. Se fosse così non so proprio come faremo a ricomprare tutto». Non contano nemmeno sull'eventuale risarcimento che arriverà da Stato e Regione. «Ci hanno detto - spiegano - che dobbiamo fare i lavori, ricomprare le cose e conservare le fatture e poi, forse, ci risarciranno». Ma il 75enne è pensionato come può sborsare le migliaia di euro che servono?
L'IDEA
Giovedì, intanto, riaprirà il ristorante Moretto a Belluno, dopo i lavori di sistemazione. Diego tornerà piano piano alla routine, ma ma la ferita di quel 29 ottobre da incubo rimarrà indelebile a vita per la famiglia Ferigo.
Olivia Bonetti
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