Centro straordinario accoglienza per migranti a Lamon: nell'ex asilo i primi cinque ospiti

Sabato 12 Agosto 2023 di Eleonora Scarton
Cas di Lamon; 5 migranti ospiti

LAMON (BELLUNO) - Quattro egiziani e un siriano, tutti giovani tra i 25 e i 30 anni. Sono loro i primi cinque richiedenti asilo che hanno inaugurato il centro di accoglienza di Lamon. Sono giunti a destinazione nel tardo pomeriggio di ieri e subito hanno preso confidenza con i nuovi spazi oltre che con il personale che si occuperà di loro durante il periodo che trascorreranno sull’altopiano.

L’ARRIVO

I cinque richiedenti asilo, quattro egiziani e un siriano, tutti giovani tra i 25 e i 30 anni sono arrivati ieri nel tardo pomeriggio a Lamon. Il centro di accoglienza è stato individuato presso l’ex convento delle suore di Maria Bambina, edificio che si affaccia nella piazza del paese. Una struttura che ha i suoi anni e per questo ha una capienza totale che i vigili del fuoco hanno fissato, per motivi di sicurezza, a 25.

IL SINDACO

Attualmente sono 5 i richiedenti asilo ospitati ma il sindaco Loris Maccagnan conta che nell’arco di poche settimane si possa raggiungere la capienza massima. Al loro arrivo, ad accoglierli, il personale della cooperativa Integra del Ceis di Belluno la quale ha, in questo primo frangente, individuato cinque persone che si occuperanno delle necessità di questi migranti. In particolare, si occuperanno di preparare un pasto caldo, di garantire la sorveglianza ma anche di mediare culturalmente con loro con l’obiettivo che, nelle prossime settimane, possa esservi anche un’integrazione con la popolazione di Lamon.

IL BENVENUTO

Al momento del loro arrivo non c’ era lAmministrazione comunale. Una scelta, questa, non casuale. «I richiedenti asilo – spiega il primo cittadino – sono arrivati nel tardo pomeriggio. Gli spazi, chiaramente, erano pronti ad accoglierli come anche il personale. Abbiamo però ritenuto che oggi (ieri per chi legge) queste persone avessero la necessità di alloggiarsi, farsi una doccia e prendere confidenza con gli spazi che per un periodo saranno la loro casa. Inoltre, diventa importante che conoscano il personale che si occuperà di loro e che si conoscano. Tutte cose che richiedono un po’ di tempo. Non mancherà il momento, nei prossimi giorni, per andare a trovarli con calma e dare loro il benvenuto nella nostra comunità».

LA GESTIONE

Insomma, un passaggio graduale quello che il sindaco Maccagnan vuole fare, in attesa anche di capire come la situazione verrà gestita. Sulla carta tutto è chiaro. Lo hanno spiegato il prefetto durante un Consiglio comunale e i rappresentanti del Ceis in un incontro pubblico. Sorveglianza dei richiedenti asilo, gestione del loro tempo, accesso ai servizi, integrazione. Tutte cose necessarie per loro ma anche per garantire che i cittadini dell’altopiano possano continuare a fare la loro vita come sempre, potendo accedere ai servizi senza nessun tipo di modifica rispetto a prima dell’arrivo dei richiedenti asilo. Aspetti che sono stati organizzati, anche basandosi sull’esperienza pregressa del centro accoglienza di Tai di Cadore aperto nelle scorse settimane. È però da capire quella che sarà la pratica di tutto ciò. Come la cittadinanza risponderà a questa nuova esperienza che si trova a dover vivere ed affrontare. Nella prima giornata non c’è stato nessun tipo di problema, difficoltà o altro, ma bisognerà attendere qualche tempo per capire effettivamente la risposta. Soprattutto attendere che il centro accoglienza sia nel pieno della sua capienza.

IL FUTURO Il comprendere quale sarà la gestione e la risposta da parte di Lamon potrebbe aprire le porte all’apertura di futuri nuovi centri in provincia. Da una prima ricognizione sembra che la provincia non abbia stabili vuoti da adibire a tale funzione, ma è chiaro che l’emergenza c’è e quindi si busserà alla porta dei sindaci. Sarà da capire però chi sarà disposto ad aprirla.

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