I lupi non si fermano: altre razzie a Cornei e di nuovo a Stabie

Sabato 25 Luglio 2020 di Federica Fant
Pecore uccide

ALPAGO/VALBELLUNA - Vertice tra sindaci in Alpago: l'argomento lupo verrà affrontato lunedì sera tra i primi cittadini di Chies, Tambre e Alpago per valutare possibili azioni comuni. Ed è urgente: ieri notte, infatti, l'ennesima predazione a Cornei, dove hanno fatto la propria comparsa i lupi. In azione anche il branco di Lentiai, in comune di Borgo Valbelluna.
A CORNEI
«Alcune pecore sono state trovate a solo 15 metri da un'abitazione - fa sapere il presidente della Riserva di caccia dell'Alpago, Luciano Saviane - quell'appezzamento è stato abbandonato ieri, per il pericolo che il branco ritorni. Parliamo di 3 ettari». La predazione è costata la vita a sei pecore adulte, un agnellino e tre piccoli sono dispersi. L'azienda agricola colpita è quella di Sebastiano e Sandro Fullin: per loro la quarta predazione quest'anno con 41 capi persi. L'azienda Fullin conta circa 600 pecore, 20 gruppi a testa tra padre e figlio, animali che contribuiscono a mantenere in ordine circa 120 lotti di terreno, impossibile quindi recintarli tutti. 
A STABIE
Un altro branco ha colpito ancora una volta nella frazione di Stabie a Lentiai. Un anziano signore, ieri mattina alle 6, ha accudito i suoi asini. Verso le 9 gli animali erano fuggiti. Poco distante è stata trovata la carcassa del maschio, mentre l'asina che era anche gravida si trovava immobile, immersa in una pozza di sangue, all'interno di un'area in cui dell'acqua aveva ristagnato. Il terrore negli occhi. Per accudirla, negli ultimi istanti, il proprietario si è visto costretto, vista l'età e le precarie condizioni di salute, farsi aiutare dal suo vicino, Mauro Tieppo, allevatore di professione. I due hanno mobilitato le guardie provinciali e il veterinario, che viste le condizioni gravissime dell'asina hanno disposto l'abbattimento. Con loro anche il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa che è arrivato con la consigliera comunale con delega alle politiche agricole, Anna Isotton. Più di una decina di pompieri, che con il verricello, hanno poi sollevato le due povere bestie. «Ora il proprietario dei due asini dovrà spendere 450 euro per il loro smaltimento», spiega Mauro Tieppo, smaltimento in carico, in questi casi, ad una ditta specializzata, poi la Regione risarcirà le spese. «Ma è mai possibile che noi come cittadini di questa Regione, con le nostre tasse, dobbiamo pagare i danni che fa un lupo, di proprietà dello Stato?», domanda Tieppo, che è l'allevatore ad aver subìto, il 17 giugno 2017 la prima predazione in provincia di Belluno. «Da allora i lupi mi hanno divorato 23 pecore, nelle ultime due settimane. Quest'anno la prima è avvenuta a metà marzo, con tre pecore».
LA POLITICA
Dagli Stati generali della Montagna di Roccaraso, in Abruzzo, interpellato interviene anche l'onorevole Roger De Menech (Partito democratico), già guardia provinciale. «Per quanto riguarda la questione ho la fortuna di avere un profilo tecnico e oggi anche politico - fa notare De Menech -.

Sarebbe bello che la politica si affidasse alla tecnica. L'equilibrio biologico dell'ambiente antropizzato si mantiene con l'aiuto dell'uomo: ci deve essere un sostegno alla biodiversità, che non deve essere appannaggio dei cervi, dei cinghiali, del lupo». L'onorevole è chiaro, sostiene che la politica sia succube dell'opinione pubblica. Ma allora cosa si può fare? «Rafforzare in maniera decisa partecipazione regionale sulla prevenzione, con recinzioni e cani da guardiania, e velocizzare i contributi per i danni. Poi innescare ragionamenti sull'opinione pubblica e la politica. L'equilibrio della biodiversità va tutelato».

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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