Coppia di cervi sbuca sulla provinciale, investiti e uccisi da un'auto

Sabato 25 Luglio 2020
Coppia di cervi sbuca sulla provinciale, investiti e uccisi da un'auto
MONTEREALE - Due cervi – un maschio e una femmina – sono stati investiti giovedì sera. L’incidente è avvenuto alle 22.15 lungo la provinciale 29, all’altezza del poligono di tiro. I due ungulati sono morti all’istante. Stavano attraversando la strada mentre sopraggiungeva un’auto. L’impatto è stato violento, fortunatamente illeso il conducente dell’auto, una Fiat Punto: si tratta di un anziano che risiede ad Aviano. Ingenti tuttavia i danni riportati alla vettura. Sul posto per i rilievi dell’incidente i Carabinieri della stazione di Cimolais, mentre per il recupero delle carcasse dei due animali selvatici è intervenuto Walter Bergamo, responsabile del Centro per il recupero della fauna selvatica di Fontanafredda. Ieri entrambi i cervi sono stati trasportati alla Riserva naturale regionale del lago Cornino.

Quello di giovedì sera è l’ennesimo incidente stradale che vede coinvolti animali selvatici, che si verifica a Montereale. Il mese scorso un’intera famiglia di cinghiali era stata travolta e uccisa da una macchina. Nell’attraversare la ex strada provinciale 19, all’altezza della zona industriale di Montereale papà, mamma e i loro due cuccioli erano stati centrati da una vettura. Alla guida della Lancia Delta c’era un uomo di Maniago che, per sua fortuna non si era ferito. L’auto, invece, aveva subito ingenti danni. Quello della fauna selvatica è un problema evidente, che rischia di appesantire un quadro generale già complesso. E che non riguarda soltanto l’incidentalità stradale ma anche l’agricoltura. Del resto c’era da aspettarselo: il periodo di tranquillità sulle strade, conseguenza delle restrizioni del Covid-19 che è coinciso con il periodo delle semine del mais, ha permesso ai cinghiali di spaziare in tutta la Pedemontana ma di scendere anche verso la pianura lungo gli assi del Meduna, Colvera e Cellina distruggendo decine e decine di ettari di mais appena seminati e di pascoli. Erano parecchi anni che non si vedeva una situazione del genere.

«A questo proposito – ha ricordato Davide Vignandel, direttore della Cia del Friuli Occidentale – sono necessari ed urgenti alcuni interventi per affrontare concretamente un problema ormai fuori controllo. Siccome la materia è regolamentata dalla legge 157/92, sarebbe necessario provvedere alla sua modifica. Se la normativa si focalizzava sulla conservazione della fauna, in quegli anni a rischio di estinzione per molte specie caratteristiche dei nostri territori, oggi la situazione si è capovolta. Sarebbe opportuno, a questo punto, che la Regione autorizzasse immediatamente, in via d’urgenza, i prelievi in deroga per tutte le specie in sovrannumero». Alberto Comisso
Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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