Serrai di Sottoguda in sicurezza: tecnici-rocciatori al lavoro sulle pareti

Giovedì 23 Settembre 2021 di Dario Fontanive
Imbrago, corde, casco e moschettoni: così si lavora sulle pareti che si alzano sopra la gola dei Serrai di Sottoguda
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Procede il ripristino della forra dei Serrai di Sottoguda gioiello del turismo dolomitico, distrutto dalla tempesta Vaia nell’autunno del 2018. Gli ultimi lavori hanno interessato marginalmente il fondo del canyon, ma è stato necessario intervenire soprattutto sulle pareti verticali e sui versanti in alto, devastati non solo da Vaia ma anche da eventi successivi che hanno ulteriormente creato instabilità, obbligando i tecnici ad un approfondito disgaggio e ad una delicata bonifica su una area verticale con due versanti di 1,5 km l’uno (quindi 3 km) e con altezze medie di circa 70 metri per un totale complessivo di circa 200mila metri quadrati. 


I RALLENTAMENTI
Si sono verificati dopo Vaia altri fenomeni di una certa intensità che hanno ulteriormente devastato l’area dei Serrai come la “bomba d’acqua” dell’agosto 2020 che ha sconvolkto la stupenda Valle Ombretta ai piedi della parete sud della Marmolada, interessando anche i Serrai e procurando danni importanti alla pista di cantiere che era appena stata ultimata per permettere alle macchine operatrici di scendere a ridosso del fondo.

 
LE CRITICHE
Nonostante le difficoltà oggettive legate alla particolare orografia dei Serrai, le operazioni stanno proseguendo a ritmo sostenuto. Non per qualche detrattore che ha accusato di lentezza il sindaco di Rocca Pietore, Andrea de Bernardin che tuttavia non le manda a dire: «Considerate le enormi difficoltà di barcamenarsi in un Paese caotico come l’Italia dove la burocrazia sta soffocando tutto, premesso anche che non siamo né in una vicina provincia autonoma né in Islanda, premesso anche però che siamo in una Regione seria come il Veneto, premesse soprattutto le nuove normative idrauliche approvate dopo Vaia, premesse tutte queste considerazioni, il Comune e i vari enti impegnati nel difficile compito di ricostruire la gola dei Serrai stanno facendo del loro meglio assieme alle imprese. Qualcuno in cuor suo pensa che, al mio posto, saprebbe fare meglio, peccato che solo alla prova dei fatti si dimostrano le cose, non con le supposizioni nè tanto meno con le chiacchiere e le critiche gratuite di persone incompetenti che non sanno nemmeno informarsi». 


LO SCENARIO
I Serrai di Sottoguda sono uno splendido esempio di come la natura sia in grado di plasmare ambienti di rara bellezza. Si tratta di un canyon di circa 2 chilometri, scavato dal torrente Pettorina, che si sviluppa dalla frazione di Sottoguda nel comune di Rocca Pietore a Malga Ciapela, ai piedi della Marmolada. L’erosione delle rocce provocata dallo scorrere dell’acqua nel corso dei secoli ha portato alla creazione di gole e orridi che sono oggi monumenti naturali di grande suggestione e impatto, da visitare sia in estate che in inverno. I Serrai prendono il nome dall’espressione dialettale ladina “serrar”, che significa chiudere e richiama appunto la particolare conformazione di questa gola.

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