Il centro islamico "compra casa" nell'ex caserma Piave: mezzo milione per un fabbricato

Venerdì 18 Marzo 2022 di Federica Fant
Il centro islamico compra la sede nella ex caserma
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BELLUNO - Il fabbricato porzione del complesso ex caserma Piave di via Tiziano Vecellio, messo in vendita dal Comune, è stato aggiudicato in via definitiva all’associazione islamica Insieme per il bene comune. Il sodalizio, unico partecipante all’asta pubblica, spenderà poco meno di mezzo milione di euro: 491.500 che pagherà a rate (il 30% prima della stipula del contratto, il 35% entro un anno dal contratto e l’ultima quota entro due anni). Il Comune quindi, con una determina pubblicata in questi giorni ha disposto di alienare «il pieno diritto di proprietà del fabbricato nell’ambito del compendio immobiliare denominato “Ex Caserma Piave”, sito in Belluno al civico 82/T di via Tiziano Vecellio, edificio 16, a favore dell’associazione I.P.B.C. Insieme Per il Bene Comune».

L’ITER La procedura terminata in questi giorni era cominciata anni addietro, quando l’associazione aveva manifestato all’Amministrazione l’interesse di acquistare lo spazio che aveva in uso. E così, nella giunta del 27 settembre scorso la squadra di Massaro aveva deliberato di dare attuazione al piano delle alienazioni del 28 settembre 2020, quando furono date alcune indicazioni e definite le principali condizioni della vendita. Il 6 ottobre 2021 è stato approvato lo schema di avviso di asta pubblica per la vendita del fabbricato, all’“Ex Caserma Piave”. Il giorno dopo è stato pubblicato, anche all’albo pretorio, col quale si prevedeva la possibilità di presentare le offerte per l’acquisto entro e non oltre mezzogiorno del 22 novembre 2021. A Palazzo Rosso, l’8 novembre scorso, è arrivata un’unica offerta, dall’associazione Insieme per il Bene comune. Il 24 novembre l’asta: si partiva da una base d’asta di 491.303 euro e il prezzo offerto è stato di 491.500.

L’ASSOCIAZIONE Insieme per il Bene comune ha sede a Spazio Ex (la ex caserma Piave) dal 2016: ora la sede è di sua proprietà. Nel sito del Comune si apprende che l’associazione «opera per la salvaguardia e promozione dell’identità culturale delle comunità di immigrati, in particolare di lingua araba, per il mutuo sostegno e la coesione al loro interno e per la piena inclusione delle stesse nella vita della società locale, anche attraverso l’organizzazione di iniziative di incontro e riflessione comune (in collaborazione con le istituzioni e con altri soggetti attivi in campo sociale) sulle tematiche della pace civile, della xenofobia, dell’estremismo e odio religioso». Il programma delle attività da svolgere nella palazzina n. 16 comprende in particolare: corsi di lingua italiana per immigrati e di lingua araba, anche per italiani; programmi di alfabetizzazione delle donne immigrate; progetti con Avis ed Ulss per diffondere la cultura sanitaria e tanto altro.

LA DELUSIONE Rimanendo in tema dell’ex Caserma Piave, domani alcune associazioni spiegheranno il motivo per cui sono «fortemente deluse per il comportamento tenuto dal Comune di Belluno nei loro confronti». Tra l’altro le associazioni si erano schierate compatte contro la vendita di una porzione del complesso. L’ultima delusione – spiegano dall’Assemblea di Gestione di Spazio Ex - arriva dal documento che avrebbe dovuto regolamentare l’utilizzo degli spazi comuni e delle strutture da parte delle associazioni. Nel 2017, il Consiglio direttivo dello Spazio-Ex (formato dalle 15 associazioni che hanno aderito alla convenzione) «era stato incaricato dal Comune di stendere un regolamento per la gestione dell’ex Caserma Piave, ma dicono «il Comune ha deciso di approvare il regolamento, senza considerare minimamente le nostre indicazioni».

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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