Hockey, la dinastia dei Meneghetti continua: ora Rocco, 14 anni, gioca in Svezia

Venerdì 27 Agosto 2021 di Giovanni Santin
Rocco Meneghetti ha compiuto 14 anni in marzo ed è l'erede di una dinastia di giocatori di hockey
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VAL DI ZOLDO - La dinastia Meneghetti continua. Rocco, 14 anni compiuti a marzo scorso, classe 2007, è stato convocato nella nazionale Under 16. Ma ancor prima, dall’inizio del mese di agosto, il promettente hockeista zoldano è a tutti gli effetti un giocatore tesserato dalla Federazione svedese, una delle Leghe più forti e ambite per chi desidera praticare questa disciplina degli sport del ghiaccio. Scivola veloce, insomma, la vita del giovane Meneghetti, figlio di Tito, uno dei sette fratelli che hanno reso celebre l’hockey nella valle di Zoldo: vincitore di due campionati cadetti, il padre fu capace di misurarsi anche in serie A.


UN COGNOME, TANTI CLUB
Ma Rocco è già oltre il padre e gli zii: Luca (1963) a 14 anni andò a giocare con l’Alleghe; Igor (1965) oltre alla maglia gialloverde della squadra di casa indossò quelle di Cortina, Canazei e Fiemme-Cavalese; Omar (1967) giocò a Varese, Canazei, Fiemme Cavalese e Como; Ivan (1969) con Fiemme; Boris (1971) fu solo gialloverde, sempre con la divisa dello Zoldo addosso; il padre Tito (1972), appunto, sul ghiaccio per i Milano Vipers e Alleghe; settimo di sette è lo zio Sasha (1977), il più giovane, che pattinò negli stadi di Vipers Milano, Cortina, Pontebba, Valpellice e Torino e con il Milano fu anche campione d’Italia.


VOLO IN SCANDINAVIA
Ma se lo zio Luca affrontò prima di chiunque altro il gran viaggio sino ad Alleghe, da cui faceva avanti indietro anche in moto, Rocco è volato in Scandinavia, che a ragione può essere considerata una delle università dell’hockey. Dalla fine del mese di luglio infatti il giovane Meneghetti è in Svezia dove si è iscritto a un liceo internazionale in lingua inglese: le lezioni sono iniziate il 19 agosto, mentre gli allenamenti hanno preso il via l’1 agosto. «Una scelta di studio e di sport – dicono i genitori, entrambi impegnati anche nella società gialloverde – che premia l’impegno che Rocco ha dedicato in questi anni allo sport.

Per il movimento zoldano è un successo, la conferma che abbiamo lavorato bene».


DALLA VALLE ALLA CAPITALE
Ad attendere il giovanissimo discatore è una realtà completamente diversa. Rocco passa infatti dalla natìa Val di Zoldo a Stoccolma, capitale svedese; lo scorso anno ha disputato il campionato Under 15 con il Bressanone e ora ha iniziato a misurarsi con i pari età svedesi dell’Aik; a giugno ha concluso gli esami di terza media alla Dante Alighieri di Forno, ora studia in un liceo svedese. Rocco è da un po’ di tempo nel giro della nazionale italiana. Ed è proprio mentre vestiva la casacca azzurra che è stato notato dal supervisore svedese delle squadre italiane. È cominciato così il dialogo con i genitori e la ricerca di una squadra capace di far crescere un talento indiscusso. Per le prime tre settimane Rocco è stato in Svezia insieme alla mamma, ora nell’appartamento con lui c’è la zia, poi toccherà al papà; ma l’obiettivo a lungo termine è quello di inserirlo in una famiglia svedese. «L’importante per il momento è che si ambienti bene – confida papà Tito – tutto il resto sarà qualcosa in più».


DUE AMPEZZANI IN NAZIONALE
Oggi Rocco esordirà in un torneo con la sua nuova squadra, lunedì risponderà alla convocazione della nazionale (nell’Italia Under 16 troverà 2 giocatori del Cortina: il portiere Carlo Giordani e l’attaccante Tommaso Costantini), che giocherà proprio in Svezia. Piccoli Meneghetti crescono. Rocco e i suoi fratelli – e gli zii – hanno ancora molto da dire all’hokey italiano.

Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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