Comitato in sopralluogo sulla ferrovia bloccata da settimane ad Ospitale: «Qui nessun cantiere in corso»

Domenica 22 Gennaio 2023 di Giuditta Bolzonello
Il ponte di Ospitale dove dovrebbe esserci il cantiere in corso

OSPITALE DI CADORE - «Sono passati 11 giorni dalla chiusura improvvisa della tratta Longarone Calalzo e ne mancano 23 all’annunciato ritorno dei treni, ma al ponte di Ospitale non c’è ancora alcun segno visibile dell’attesa manutenzione straordinaria». L’allarme per lavori che ancora non si vedono lo lanciano da Treni Belluno, gruppo di volontari esperti in ferrovia molto attenti a quanto accade sulle tratte bellunesi, che per meglio sincerarsi della situazione sono andati a verificare sul posto.

Una passeggiata lungo il brullo costone che domina la linea in comune di Ospitale di Cadore e, giunti al miglior punto di osservazione, non hanno visto tracce di cantiere ma nemmeno segni di lavori in corso: hanno trovato la conferma di quanto temevano. Il cedimento che ha costretto alla chiusura è relativo al fuori piombo della muratura del timpano tra il quarto e il quinto arco del viadotto sulla Valbona.

Una verifica di routine come sempre accade lungo la linea ha fatto emergere il potenziale pericolo con l’immediata chiusura al transito. Sono stati annunciati i necessari interventi e il ripristino della circolazione dei treni per il 13 febbraio 2023. Ma alla luce di quanto verificato un dubbio continua a martellare il Comitato: «Non sarà che alla data stabilita per la riapertura della tratta ci diranno che si rimanda ulteriormente allacciandosi ad una sospensione delle corse già stabilita da aprile? Una chiusura già pianificata a partire da aprile: sei mesi consecutivi, da gennaio a giugno, sarebbero davvero troppi». Sperando di essere smentiti con i fatti e che dal 13 febbraio tornino i treni a Calalzo dal Comitato precisano che la riduzione di velocità a 30 chilometri orari, come già paventato, sarà solo in corrispondenza del ponte di Ospitale; non ci dovrebbero essere effetti di rilievo sulla puntualità complessiva delle corse. Cosa è successo a quel manufatto? Lo spiegano gli esperti: «I treni pesano, frenano e accelerano, quando passano generano vibrazioni. Dopo un secolo abbondante la muratura può cedere, i blocchi possono staccarsi dalla malta che li lega, e posso muoversi. Dopo 108 anni dall’inaugurazione della ferrovia che sale in Cadore, un problema di questo tipo è tutt’altro che improbabile». Intanto Trenitalia informa che da lunedì 23 gennaio 2023 gli orari degli autobus sostitutivi sono modificati per agevolare la prosecuzione del viaggio a Belluno. Tutti gli orari nei canali informativi di Trenitalia.

Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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