Tennis Club di Cortina, strappo con il Comune sulla gestione: l'illustre maestro lascia e va a Roma

Il sindaco Lorenzi: «Ora nuovo bando, ragioniamo in vista delle Olimpiadi 2026»

Giovedì 30 Marzo 2023 di Angela Pederiva
Tennis Club di Cortina, strappo con il Comune sulla gestione: il maestro Atp lascia e va a Roma

CORTINA - «Sipario». A dirlo alla fine della trasmissione, al teatro Parioli, era il maestro della televisione Maurizio Costanzo. A scriverlo ieri, con destinazione il circolo Parioli, è stato il maestro di tennis Fabrizio Fanucci. Corsi e ricorsi della romanità, ma questa volta nella Conca d’Ampezzo: l’ex allenatore di Filippo Volandri, nonché coach Atp, ha infatti annunciato il suo addio al Country Club di Cortina che aveva gestito nella scorsa stagione estiva, in aperta polemica con l’amministrazione comunale sul futuro dell’impianto attiguo alla pista da bob, in corso di rifacimento per le Olimpiadi Invernali 2026. 

IL COMPROMESSO
Sono settimane che, tra social e giornali, si consuma lo scontro sui campi di Sopiazes, già al centro di una furiosa diatriba fra la precedente gestione e la vecchia giunta guidata da Gianpietro Ghedina.

Pensare che sembrava fosse stato raggiunto un compromesso fra l’esigenza di garantire il bob e la necessità di mantenere il tennis. Al punto che un anno fa, dopo una manifestazione d’interesse emanata dalla società controllata Servizi Ampezzo, l’attività sulla terra rossa era stata affidata proprio a un volto noto come Fanucci, affiancato dalla moglie Rossana Calabria, che è altrettanto conosciuta anche per essere l’anima del gruppo “Amici di Cortina”. Invece il rapporto con il Comune, nel frattempo andato alle elezioni, si è deteriorato di nuovo. Irreparabilmente.


IL POST
Racconta infatti Fanucci nel post («Sipario») su Facebook: «L’assegnazione estiva finiva in autunno e così, per dare continuità, felice di vivere e lavorare qui, ho ritenuto opportuno fare il grande passo: ho inviato una pec al sindaco Gianluca Lorenzi ed all’assessore Giorgio Da Rin nella quale manifestavo la mia disponibilità a ristrutturare tutta la parte coperta del circolo, campo, spogliatoi, bar ristorante, club house ed annessi. Mi sarei fatto carico della messa a norma di tutti gli impianti in modo da garantire entro al massimo sei mesi la riapertura del circolo a beneficio di tutti gli amanti di questo sport. Penso che Cortina ne avrebbe tratto una bella immagine potendo offrire in questo ambito qualità e professionalità. Un grosso impegno economico, stimato in circa 400.000 euro che alla mia età rappresentano una pensione serena ed agiata». Ma la sua proposta non è stata accolta: «Il sindaco non l’ho nemmeno incontrato, l’assessore Da Rin in un colloquio mi ha riferito che i destini del Country erano per la stagione estiva seguente dipendenti da un altro bando, e per l’assegnazione definitiva forse un bando seguente molto vagamente accennato». 
I campi da tennis aperti al pubblico non sono certo numerosi sulle Dolomiti bellunesi, tanto che in questi mesi Fanucci ha fatto lezione a Domegge di Cadore e a Villabassa in Alto Adige, finché nei giorni scorsi ha deciso di accettare l’offerta del Tennis Club Parioli, per cui insieme alla moglie tornerà a Roma, restando della Conca solo un villeggiante durante le vacanze, «non senza rammarico e rimpianto per non essere riuscito a compiere quella rinascita del tennis a Cortina che speravo».


LA REPLICA
Il sindaco Lorenzi replica: «Preciso che a me non risulta mi sia mai stato chiesto un appuntamento dal signor Fanucci e che la gestione degli impianti sportivi è delegata all’assessore Da Rin. Per quanto riguarda il prosieguo del Country Club, emaneremo un bando per garantire il servizio nella prossima estate. Nel frattempo faremo i nostri ragionamenti sugli sviluppi della zona a fronte delle Olimpiadi». 
Ma il dibattito non si spegne. Alle dichiarazioni dei coniugi Fanucci, hanno risposto in tanti, fra cui l’ex vicesindaco Luigi Alverà («Peccato») e l’albergatore Gherardo Manaigo («Mi spiace molto»). Fra i commenti serpeggia il sospetto che i cortinesi non abbiano gradito l’ingresso di un toscano di nascita e romano di adozione, insomma di «un foresto». Ma il primo cittadino non vuole alimentare le polemiche: «Non faccio valutazioni sull’operato del gestore uscente. Come amministratori pubblici diamo un inizio e una fine agli affidamenti, tutto qua, non aggiungo altro».

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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