Rebus terzo mandato per 4 Comuni su 31, con l'incognita del presidente della Provincia

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Lauredana Marsiglia
Verso le elezioni

BELLUNO - Sarà una tornata elettorale pesante quella del 9 giugno 2024: in provincia si voterà infatti per il rinnovo di ben 31 sindaci e altrettanti consigli comunali, ovvero la metà dei Comuni. Dalla lista salta Quero Vas che, con la fusione con Alano di Piave, diventerà comune di Setteville (e andrà al voto per eleggere il suo primo sindaco). In ballo potrebbero esserci novità importanti, soprattutto per quei comuni oltre i 5mila abitanti dove vige il limite massimo di due mandati consecutivi. In queste ore di parla di una possibile riforma che innalzi la soglia a tre, cosa che avrebbe una ricaduta importante sull’ente Provincia. Già, perché il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, potrebbe ricandidarsi e se riconfermato resterebbe alla guida di Palazzo Piloni fino a scadenza naturale, ovvero dicembre 2025. Diversamente la sua decadenza da primo cittadino lo costringerebbe a lasciare anche lo scranno provinciale, spalancando le porte ad una successione che già fa gola a tanti accendendo le diverse anime della politica.
«Sinceramente - afferma Padrin, interpellato sul caso - io ho notizie contrastanti rispetto alla possibilità di un terzo mandato. In ogni caso a tempo debito ci penserò».
Padrin ricopre una posizione chiave nella redistribuzione degli incarichi amministrativi e di rappresentanza. È su di lui, infatti, che si concentra il dibattito politico provinciale e non solo, perché, ricordiamo, nella primavera 2025 si voterà anche per le regionali e questo comporterà un altro giro di consultazioni per capire chi andrà dove.
Gli altri comuni sopra i 5mila abitanti sono Limana, Borgo Valbelluna, Sedico, Santa Giustina e Ponte nelle Alpi.
Milena De Zanet, sindaco di Limana, è tra quanti hanno raggiunto la soglia massima di mandati. La troviamo immersa nei festeggiamenti natalizi. «Sinceramente - risponde - non ci ho ancora pensato. Ne parleremo con il gruppo. Non so se sarei ancora disponibile nel caso ci fosse la possibilità del terzo mandato. Devo riflettere. Poi deciderò cosa fare».
Anche Paolo Vendramini, ormai da due mandati sindaco di Ponte nelle Alpi, spiega di essere in «pieno ragionamento con il gruppo». «Noi siamo procedendo verso un percorso che vede la partecipazione di tante persone - afferma -, soprattutto giovani, e della costruzione di un programma, solo dopo uscirà il candidato. Ci sono diverse personalità in gioco - prosegue -. Ritengo che il terzo mandato possa essere in qualche modo un freno al far crescere nuove figure, soprattutto giovani». Ma sappiamo che nel gruppo di lavoro ci sta anche Roger De Menech, già deputato del Pd, e che da tempo il suo nome corre come possibile successore di Vendramini. Di certo non è una figura nuova.
Riflessioni a tutto campo anche a Santa Giustina dove però le condizioni sono diverse, perché Ivan Minella sta portando a termine il suo primo mandato, quindi fuori dal novero di chi sarà interessato dall’eventuale riforma sul numero massimo di mandati. «Stiamo facendo delle interlocuzioni con il gruppo - afferma Minella - per capire cosa fare. È ancora prestino per fare annunci. Di certo ho intenzione di impegnarmi ancora, vedremo in che ruolo».
Sulla stessa linea di ricandidabilità anche il collega di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, pure lui al primo mandato nel super comune nato dall’unificazione di Trichiana, Mel e Lentiai.
A scadenza, invece, Stefano Deon di Sedico e qui pare si stiano muovendo, per succedergli, sia la vicesindaco Gioia Sacchet sia Roberto Casoni.
 

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci