Neonato iscritto figlio di due mamme: «Ci sono sentenze che lo consentono»

Mercoledì 25 Luglio 2018
Neonato iscritto figlio di due mamme: «Ci sono sentenze che lo consentono»
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MEL - La legge non c’è: così c’è chi fa in un modo, chi in quello diametralmente opposto. È tutta da chiarire la vicenda dell’iscrizione delle due mamme di un piccolo nato a Feltre, all’anagrafe del comune di Mel. La parola ora spetta al giudice del Tribunale di Belluno a cui la Procura ha fatto ricorso ritenendo l’atto illegittimo. «La nostra legge riconosce la genitorialità a persone di sesso diverso», ha detto il procurare Paolo Luca chiedendo di cancellare l’atto di Mel. Ma anche una nuova decisione potrebbe solo portare ulteriore confusione nel mezzo di un vuoto normativo che il legislatore, fino a oggi, si è rifiutato di colmare.  «Siamo in un Paese in cui le regole non esistono - spiega l’avvocato Maurizio Paniz, che assiste le due mamme - e mancando le regole ci sono delle interpretazioni diverse. Ci sono dei precedenti di segno diametralmente opposto a quanto sostenuto dalla Procura. Rispettabilissima la posizione della Procura, ma anche quella opposta. Insomma è una delle tante materie opinabili in cui o decide la Cassazione o si deve attendere che il legislatore riesca a fare una qualche legge. Sicuramente è un problema che va affrontato». L’avvocato Paniz ha seguito le due donne. «In questo contesto - spiega - il comune ha fatto la sua parte e ha valutato la situazione, che è rispettabilissima in un quadro di assenza normativa rigida. Certo ci sono opinioni discrepanti e le mie assistite, come tutte le persone sensibili, soffrono in una posizione di incertezza come quella che si è venuta a creare».
IL COMUNE
Il sindaco Stefano Cesa a parere della Procura avrebbe «creato del diritto al di fuori della propria sfera di attribuzioni». E afferma: «Doveva rifiutarsi di trascrivere l’atto». Ma il primo cittadino ha studiato per giorni la questione, tramite il suo personale. Si era anche consultato con la Prefettura e alla fine ha voluto assumersi la responsabilità di farlo comunque. Ha predisposto due documenti. Nel primo si dà atto che la madre ha messo al mondo il figlio nato da padre sconosciuto. Nel secondo l’altra mamma riconosce il bimbo e gli dà il suo cognome. 
LA PREFETTURA
«Noi, come Prefettura abbiamo un potere-dovere di vigilanza sugli atti che il sindaco compie come ufficiale dello stato civile - spiega il capo di gabinetto Andrea Celsi -. L’atto in questione suscitava delle perplessità sotto il profilo giuridico e così nell’esercizio di questo potere dovere si è segnalata la cosa al soggetto deputato al ricorso, ovvero il procuratore».
IL DIRITTO
È allora che il procuratore Paolo Luca si è mosso. «La Procura - spiega Luca - applica la legge, non c’è nessuna valutazione etica o morale, ma non è che possiamo noi inventare il diritto». In Italia per le coppie dello stesso sesso è vietato ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita, che è ammessa solo per coppie eterosessuali con problemi di sterilità. È talmente vietato che è previsto anche una maxi-multa. Di conseguenza il nostro diritto non contempla che un bimbo, nato in Italia, possa essere figlio di due madri o due padri. Ma, per un’assurda ipocrisia, se il piccolo figlio delle mamme di Mel fosse nato all’estero il certificato del bimbo con due cognomi e due mamme sarebbe stato trascritto senza problemi. 
IL CASO
A sostegno della due mamme zumellesi però c’è la recente decisione del Tribunale di Bologna che il 3 luglio che ha ordinato a un comune della provincia emiliana di iscrivere la famiglia di due mamme e una bimba nata nel 2017 al Sant’Orsola. E lo ha fatto partendo proprio dalla questione della procreazione medicalmente assistita, citando la legge 40 del 2004 che riconosce lo stato di figlio, indipendente dal dato genetico a coppie che abbiano fatto ricorso a queste tecniche anche eterologhe. E visto che ormai il concetto di coppia nel sentire comune riguarda anche persone dello stesso sesso alla fine ordina l’iscrizione. Resta da capire se il Tribunale di Belluno sarà dello stesso avviso.
Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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