L’attesa è finita, le voci definitivamente confermate.
LE ORE PRECEDENTI
Il comunicato arriva dopo una mattina frenetica. Le indiscrezioni di ieri pomeriggio avevano presto trovato conferma. Nell'ambiente del calcio bellunese, si attendeva solo il comunicato ufficiale della società, ma che Alessandro Ferro fosse l'allenatore destinato a subentrare al dimissionario Renato Lauria (che ha lasciato l'incarico insieme al suo vice Andrea Fregona dopo la sconfitta per 5-0 con l'Adriese), veniva dato per certo da più fonti. E' stata scelta quindi la più classica delle soluzioni interne, perché Ferro era l'attuale tecnico della formazione Allievi èlite del club. Un unico margine di dubbio era legato alle scelte dello stesso allenatore: la società gli ha chiesto formalmente di assumersi la responsabilità, ma è chiaro che la situazione non è delle più facili da gestire, anche alla luce della spaccatura tra gruppo squadra (in questo contesto va letto l'esonero del ds Conte) e dirigenza, emersa una settimana fa e deflagrata nel secondo tempo della partita di Adria. Una resa vera e propria, che evidentemente ha spinto Lauria e Fregona a fare il passo delle dimissioni. «La partita di Adria doveva dare dei segnali - aveva detto domenica sera al Gazzettino l’ormai ex tecnico della Dolomiti Bellunesi nell'unica dichiarazione ufficiale - Abbiamo fatto un buon primo tempo fino al 40’, poi preso il goal ci siamo sciolti come neve al sole. Il mio lavoro è fatto di scelte quotidiane e oggi ne prendo una nel rispetto delle mie idee di sport».
LE IDEE
Ma quali sono i principi ispiratori del lavoro di Ferro? A gennaio l'allenatore (che ha già esperienza di prima squadra ai massimi livelli dilettantistici) ne aveva parlato in una nota della società. In quel momento la sua squadra Under 17 veniva da un girone d’andata chiuso al primo posto, con 11 successi in 13 incontri, la miglior difesa del campionato (appena 7 le reti incassate) e un margine di vantaggio di 5 lunghezze sulle inseguitrici Vittorio Falmec e Sandonà. L'allenatore di settore giovanile dev'essere "consapevole del ruolo sociale che ricopre. Preparato nel suo mestiere, esigente - perché vengono spesi tempo e risorse in questo sport - ma equilibrato nei giudizi, paziente. E poi deve infondere fiducia, essere credibile e dunque coerente con i suoi comportamenti e i pensieri che esprime" aveva spiegato Ferro, che potrebbe puntare proprio sui giovani meno impiegati finora nella rosa della prima squadra. La Dolomiti Bellunesi attualmente è settima nel girone C di serie D, con 40 punti in 28 partite, quando ne mancano 6 al termine del campionato, la prossima già giovedì, in casa, nel turno prepasquale contro il Cartigliano. La zona playoff (quinto posto) è lontana 5 punti. Ecco altri concetti espressi da Ferro nella nota di gennaio: «Cerco di trasmettere rispetto. Delle persone, dei materiali, delle strutture, dell’impegno, delle risorse. Ed è importante poi rendere consapevoli i ragazzi di ciò che stanno facendo. Il talento va stimolato e allenato. Non è uguale per tutti: ognuno potrebbe averne uno speciale e, di riflesso, un tallone d’Achille. Riconoscere entrambi gli aspetti è il nostro lavoro: esaltare il primo e migliorare il secondo è il nostro compito».