Il laghetto nel bosco riciclato come pista: a Cortina è curling mania

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Marco Dibona
La coppia del curling
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CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Nella conca d'Ampezzo è sorta una nuova pista per il curling.

Dalla superficie del piccolo laghetto d'Aial, nel bosco, a 1.400 metri, è stata rimossa la neve, con l'acqua è stato bagnato il ghiaccio e il gelo della notte ha fatto il resto: ora c'è un campo per giocare, per divertirsi, per stare assieme. «Ho voluto ritornare al curling delle origini, con un pizzico di poesia, creare un campo di gioco in mezzo al bosco, vicino allo chalet gestito da mio figlio, che mi ha supportato. In fondo, in famiglia siamo tutti appassionati di curling», racconta Fabio Alverà, che partecipò ai Giochi olimpici Torino 2006 con la nazionale italiana maschile. Allora anche la figlia maggiore Eleonora era una delle atlete della squadra femminile.

«Ho iniziato il lavoro un paio di settimane fa, ma ora assume un valore tutto diverso, con il clamore suscitato dalla vittoria di Stefania Constantini e Amos Mosaner a Pechino commenta Alverà e mi piace pensare di aver un po' portato fortuna anche a loro. Abbiamo già deciso di trovarci, con alcuni giocatori di vecchia data, e di divertirci assieme, in amicizia, con un pizzico di goliardia. Le stones me le ha prestate il club di Villabassa. Abbiamo colorato i cerchi, ma con una tinta tenue e naturale, per non lasciare residui nell'acqua del lago, quando si scioglierà il ghiaccio, che ora ha uno spessore di una trentina di centimetri». Proprio il club di Villabassa, in Val Pusteria, in passato organizzò manifestazioni di curling all'aperto, con i campi disegnati sul ghiaccio dell'incantevole lago di Braies, vicino alla palafitta con l'alloggio di Terence Hill, nella serie televisiva Un passo dal cielo.


IL MARKETING E IL MUSEO

Dal lago al Lego: immediatamente dopo la vittoria della medaglia d'oro da parte della squadra italiana, sono apparsi i due pupazzetti di plastica, a richiamare i due ragazzi in maglia azzurra, con una sorta di stone da lanciare e le immancabili scope, per governare la traiettoria sul ghiaccio. A proposito di scope, quelle usate da Stefania e Amos saranno esposte al museo delle Olimpiadi di Losanna, in Svizzera, dove ha sede il Comitato internazionale. Appena terminata la partita, emissari del Cio hanno chiesto ai due italiani di celebrare in qualche modo la loro impresa, che li ha portati a conquistare la medaglia d'oro con undici vittorie consecutive: nove nel girone di qualificazione, la semifinale e la finale. Il cimelio sarà esibito in modo che quanto hanno fatto non venga dimenticato e possa essere di ispirazione per le future generazioni.

LA TELEFONATA

Luca Zaia presidente della Regione Veneto, dopo i complimenti di ieri voluto parlare di persona con la neo campionessa olimpica di Cortina: «Ho chiamato Pechino per congratularmi direttamente con Stefania Constantini, il nostro orgoglio veneto. È stato un gran bel colloquio, con la ragazza ancora emozionatissima, comprensibilmente. Le ho detto che tutti noi veneti siamo orgogliosi della sua impresa. Le ho ricordato che quando lanciai la candidatura della sua Cortina alle Olimpiadi invernali, chiesi di avere qui il curling. Le ho chiesto di farsi trovare prontissima e performantissima perché la festa, fra quattro anni, la vogliamo fare in casa. Mi ha assicurato che farà di tutto per essere al top nel 2026».

IL RITORNO

Intanto la festa si prepara a Cortina, che domani sera accoglierà in piazza il ritorno della campionessa dalla Cina. Stefania sarà scortata dall'aeroporto fino a casa dalla polizia, ora che veste la divisa delle Fiamme oro, da agente scelto, e che si avvia a una professione in quel corpo. Ad accoglierla ci saranno anche alcuni amici di Claut, in Valcellina, dove è rivendicata con orgoglio la realizzazione di uno dei primi templi di questo sport. In quel piccolo paese c'è uno dei centri federali del curling in Italia, oltre a quelli di Cortina, Cembra e Pinerolo. Nel palaghiaccio di Claut si svolsero le partite delle Universiadi 2003 e diverse edizioni dei campionati italiani, gli anni successivi. Il rapporto fra Cortina e Claut nacque grazie all'amicizia fra Sergio Corona, fondatore di quel curling club, e il cortinese Franco Zumofen, consigliere federale Fisg per il curling, che si adoperò molto per la diffusione di questo sport in Italia, in vista dei Giochi olimpici di Torino 2006, insieme al sindaco di Claut di allora, Alceo Della Valentina. Negli anni si arrivò ad avere una cinquantina di atleti praticanti; oggi ci sono due squadre, la Juniores e la Wheel chair, la versione di questo sport praticata sulla carrozzina. Anche Constantini e Mosaner hanno avuto occasione, più volte, di giocare sul ghiaccio di Claut, che nel 2023 ospiterà il Festival olimpico della gioventù europea.
 

Ultimo aggiornamento: 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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