CORTINA A Cortina non si farà la centralina idroelettrica sul Ru Bosco, il torrente che scende la Val Padeon e la Val Granda. Lo comunicano le Regole d’Ampezzo.
IL PRECEDENTE
Il 16 maggio 2018 ci fu la presentazione pubblica di due centraline idroelettriche, sul torrente Bigontina e sul Ru Bosco. L’indomani ci fu, in Val Padeon, il sopralluogo della commissione regionale di valutazione impatto ambientale che, nella riunione del 28 maggio 2019, recepì le forti motivazioni portate da Regole e Parco d’Ampezzo, da uffici regionali, autorità di bacino, Servizi forestali. Tenne conto di quanto accadde l’autunno 2018, con la tempesta Vaia, quando ci furono devastanti colate di detriti, in quell’impetuoso corso d’acqua, che avrebbero sommerso e distrutto l’impianto, se già fosse stato costruito. Il progetto prevedeva la captazione dell’acqua a 1.708 metri di quota, il rilascio a 1.411, con un salto di 294 metri, in una condotta lunga 2.783 metri, parte nel bosco, parte lungo una strada forestale. Era previsto un deflusso minimo, per non lasciare l’alveo all’asciutto, di 83 litri al secondo. A fronte di una produttività annua di 3.43Gwh era previsto un costo di costruzione di 5 milioni 300mila euro.
LA RICHIESTA
Per contrastare l’opera, le Regole chiesero e ottennero dalla Regione l’ampliamento del Parco d’Ampezzo, deliberato dal consiglio regionale del Veneto il 28 agosto 2018, in linea con la politica delle Regole d’Ampezzo, che gestiscono l’area protetta. L’intento è valorizzare e difendere le zone più significative dal punto di vista naturalistico ed ambientale, ma anche paesaggistico. Ecco allora motivata la richiesta, accolta dalla Regione, di comprendere nel Parco la Val Padeon, la Val Granda, la parte bassa del Ru Bosco. Lì è stato realizzato un sentiero naturalistico pedonale. Sono state fatte operazioni analoghe lungo il rio Fanes; sul tratto superiore del torrente Boite, sotto malga Ra Stua; sul torrente che scende da malga Federa a Campo. La forte contrapposizione al proliferare delle centraline su torrenti e corsi d’acqua minori emerse in una tavola rotonda pubblica, il 25 agosto 2018, con Regole, Comune di Cortina, associazioni ambientaliste. «Il territorio, bene di tutti, deve essere gestito da chi vive e opera in queste valli, non sfruttato dall’esterno. Le Regole non sono contrarie allo sviluppo economico e all’utilizzo delle risorse, ma il tornaconto deve restare qui», concluse il presidente regoliero Flavio Lancedelli.