Aumenti a catena nelle case di riposo: anche Agordo fa scattare 4 euro in più al giorno

Domenica 2 Ottobre 2022 di Raffaella Gabrieli
Anziani

AGORDO - Il “caro bollette” si riflette sulle rette della Rsa di Agordo la cui guida è il mano all’Azienda Speciale Consortile Agordina (Asca), rappresentativa dei sedici Comuni dell’Agordino. Un aumento di 4 euro al giorno che, come spiegano i vertici, «si è reso necessario alla luce della difficile situazione che già da alcuni mesi sta gravando sui nostri bilanci». 
E’ stata l’assemblea dei sindaci di Asca presieduta dal primo cittadino di Taibon, Silvia Tormen, riunitasi negli scorsi giorni e su proposta dell’amministratore unico Mariachiara Santin, ad approvare all’unanimità le nuove tariffe che sono entrate in vigore da ieri primo ottobre e che fissano in 54 euro la retta giornaliera per la Rsa di Agordo. 
«L’aumento di 4 euro al giorno - affermano Tormen e Santin - si rende necessario per affrontare le spese che già si stanno sostenendo e saranno ancora più significative nei prossimi mesi ma non prevedono alcuna copertura da parte dello Stato come invece tutte le Rsa auspicavano».


Con la creazione di Asca le rette, allora di 55 euro al giorno, erano state significativamente abbassate (50 euro) e questo era stato possibile grazie agli effetti della natura giuridica del nuovo ente. «Nei primi anni - ricordano Tormen e Santin - l’attività si è svolta in una situazione che, pur in evoluzione, non presentava particolari anomalie rispetto agli anni precedenti. Poi, con l’arrivo del Covid, sono aumentate le spese, ma le Rsa hanno beneficiato di  specifici ristori e anche nel 2021, pur con le difficoltà nel reperire il personale e la necessità di investire nella ricerca di soluzioni più costose, il bilancio si è chiuso in pareggio».
«Ora - evidenziano - gli scenari sono completamente cambiati e l’aumento progressivo dei costi generali richiede inevitabilmente un aumento delle rette, come deliberato dall’assemblea, che ha anche in parte rivisto la compartecipazione degli utenti che usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare, ma solo per chi necessita di un doppio intervento, cioè della presenza contestuale di due operatori socio sanitari. Dal primo ottobre, infatti, rimangono invariate le tariffe per gli accessi a domicilio effettuati da un solo operatore, e aumentano del 50% quando gli operatori presenti sono due arrivando a un massimo di 21 euro per la fascia con l’Isee più alto, per scendere poi progressivamente fino all’erogazione del servizio gratuito. È previsto inoltre l’accesso a domicilio del fisioterapista (costo 25 euro) necessario per impostare l’attività degli operatori e formarli per l’utilizzo degli ausili». 
Ma Asca non è sola in questa manovra che peserà sulle tasche, ormai quasi vuote, delle famiglie. Quattro 4,90 euro al giorno, infatti, è stato l’adeguamento fatto dalla Sersa per la casa di riposo di Cavarzano, nel comune di Belluno.

La retta mensile è salita così a 1788.50 cent, contro i 1674 (calcolati su 31 giorni) previsti per Agordo.

L’aggiornamento delle tariffe, per quanto riguarda Sersa, si riferisce alle rette degli anziani non autosufficienti in regime residenziale ed era allo studio dell’amministrazione comunale già da alcune da settimane. L’assessore e vicesindaco Paolo Gamba ha asserito che tale adeguamento «era necessario, ma le nostre rette comunque tra le più basse». I Comuni si trovano infatti sotto la pressione di bollette salite del 70% per il gas e fino al 60% per l’elettricità. Tra l’altro, le Case di riposo vengono escluse dal decreto Aiuti Ter, sui quali si contava per portare una boccata d’ossigeno nei bilanci delle strutture per anziani. Gli adeguamenti sono scattati a far data dal primo ottobre.
 

Ultimo aggiornamento: 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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