Belluno. Parte la campagna "io non rischio" per insegnare le regole fai-da-te contro le calamità: cosa fare in caso di alluvioni o terremoti

«Se piove non lasciare l’auto nei seminterrati, evitare di tenere le coppe vinte dai figli sugli scaffali, potrebbero cadere in testa»

Venerdì 13 Ottobre 2023 di Daniela De Donà
I rappresentanti delle associazioni coinvolte

BELLUNO - L’Abc in caso di terremoto. E consigli su cosa evitare quando arriva l’allerta per una possibile alluvione.

Questo lo stile della campagna “Io non rischio” che - domani e domenica tra le 9 alle 17 - dai gazebo gialli posti in piazza dei Martiri mira a promuovere un ruolo attivo dei cittadini nel campo della prevenzione. Attori, a Belluno, saranno i volontari di quattro gruppi: Val Belluna Emergenza rappresentata ieri da Gabriella De Bastiani, Coordinamento feltrino della Protezione civile con Pietro Cadorin, Croce Rossa di Feltre con Pierina Salomini e l’Aib (Formazione antincendio boschivo) e Protezione civile di Sospirolo nella figura di Stefano De Barba. Ieri, a palazzo Piloni sede dell’ente Provincia, è stato presentato il progetto nazionale (nel fine settimana in 650 piazze d’Italia, 25 nel Veneto) che a Belluno mostra una particolarità di cui andare orgogliosi: l’unione “provinciale” di varie realtà di volontariato, compreso quello sanitario. 

COMPORTAMENTI CORRETTI

Questa l’anticipazione di facili regole d’oro: se si sa che arriveranno forti ed intense piogge non lasciare l’auto nel parcheggio interrato, proteggere i locali che si trovano a piano strada, chiudere le porte delle cantine. E se arriva la scossa di terremoto, magari di notte? L’esempio magari fa sorridere, ma calza: «Pare impossibile, ma è così: le coppe vinte dai figli, con tanto di marmo alla base, vengono poste sempre su una mensola sopra il loro letto», sono parole di De Barba, ricordando anche «i quadri che, pericolosamente, attacchiamo sopra le testiere».

CIABATTE AI PIEDI DEL LETTO

A chi ha l’abitudine di andare a dormire scalzo ecco una tirata d’ orecchie: bisogna avere alla base del letto le ciabatte, perchè, con la scossa, si corre per uscire e ci si fa male, magari solo calpestando vetri. Altro suggerimento che si trova nei pieghevoli consegnati ai cittadini: «Impara dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas e acqua e dove si trova l’interruttore generale della luce». Dopo il terremoto occorre, inoltre, pensare a non essere d’intralcio a chi sta portando soccorsi: limitare l’uso del telefono e dell’auto. 

LE BUONE PRATICHE 

La campagna “Io non rischio” ha avuto la sua prima edizione nel 2012, ampliandosi sempre di più: «L’anno prossimo si toccherà in più il tema dell’antincendio boschivo - ha affermato Paolo Costantini, volontario che segue il progetto dagli albori – e speriamo di portare a Belluno l’attività, pilota nel 2023, dedicata alle aziende. Intanto volontari comunicatori entreranno nei prossimi mesi nelle scuole». L’incontro nei gazebo, insomma, ha lo scopo di far percepire in modo consapevole quali sono i rischi naturali. Facendo sì che il cittadino, seguendo buone pratiche, diventi parte integrante della Protezione civile.

3200 VOLONTARI

A fornire la cornice della campagna è Pietro Cadorin: «In provincia possiamo contare su 3200 volontari, di varie associazioni, che mostrano un punto di forza: programmazione e coordinamento». A sintetizzare l’importanza della preparazione è Gabriella De Bastiani che gestisce, con la presidente Giacinta Tres, il servizio ambulanze: «Siamo tutti formati». Ricordando il convegno, tenutosi a Longarone, alla presenza di Fabrizio Curcio, guida della Protezione civile nazionale, vengono le parole del presidente della Provincia, Roberto Padrin: «Qui la macchina della prevenzione è numerosa e di qualità». Ha ribadito l’importanza dei volontari l’assessora a palazzo Rosso Lorenza De Kunovich: «Sono ancorata al settore, ho seguito il corso base. Ed ho capito che i primi volontari siamo noi stessi».

Ultimo aggiornamento: 13:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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