Tragedia del Vajont: l'Europa rompe il silenzio e annuncia la sua presenza per il sessantesimo

Domenica 9 Ottobre 2022 di Lauredana Marsiglia
Il giorno dopo il disastro del 1963

LONGARONE - Alle 22.39 di 59 anni fa l’onda gigantesca spinta oltre la diga dalla frana scesa dal monte Toc, travolse e uccise quasi 2000 persone, radendo al suolo Longarone e, sul versante friulano, Erto e Casso. Un disastro annunciato, frutto avvelenato di logiche economiche alle quali venne sacrificata un’intera comunità e anche la dignità dei sopravvissuti liquidati prima con pochi spiccioli e rimasti poi senza giustizia.  Questa mattina, alle 10.30, le celebrazioni vivranno il momento solenne con la messa al cimitero monumentale delle vittime, a Fortogna.  Ieri sera, intanto, è stato assegnato il “Premio Longarone 2022” a Roberto Sant per l’impegno verso la comunità, e alla famiglia Perin, proprietaria di una storica gelateria, per la sua storia sia prima sia dopo il Vajont. Poi la Notte bianca della Memoria nell’area della diga con a cura dell’associazione “I Cittadini per la memoria del Vajont”.


Non mancano i messaggi di cordoglio e le promesse delle istituzioni.
«L’anniversario del 9 ottobre - afferma il presidente della giunta regionale del Veneto, Luca Zaia - è una ferita aperta nella carne della nostra terra. Una ferita che ci impedisce di dimenticare quegli uomini e quelle donne che in un attimo persero la vita. Un dramma che si è esteso a tutti coloro che dopo la tragedia sono sopravvissuti nel dolore per la morte dei congiunti, la perdita di affetti e di beni, nell’incomprensione delle dimensioni dell’accaduto e nella difficoltà di portare avanti una legittima richiesta di giustizia. In questo triste anniversario invio un pensiero al cimitero di Fortogna, il sacrario che raccoglie la memoria delle vittime innocenti. Un abbraccio ideale arrivi anche a tutti i sopravvissuti ancora presenti nella nostra comunità e fuori regione».

Nel frattempo si guarda già alla forza dei numeri tondi, ovvero al 60esimo anniversario. In agenda la volontà di avere la presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Anche il Parlamento europeo si sta muovendo. Il presidente Roberta Metsola, maltese, si è impegnata a partecipare personalmente nel 2023, dando vita a quella che era stata la volontà del suo predecessore David Sassoli, morto a gennaio. La trama di quella che sarà la prima presenza europea sui luoghi del disastro del 1963 è stata intessuta dall’eurodeputato pordenonese Marco Dreosto che da mercoledì prossimo cesserà le funzioni a Bruxelles per assumere quelle di senatore a Roma.

Dreosto ha infatti incontrato la Metsola e le ha parlato del rimpianto confidatogli da Sassoli per non aver potuto portare l’omaggio dell’Unione alle popolazioni del Vajont.

 Nel 2020 il parlamentare della Lega aveva segnalato come in quasi sei decenni di storia nessuna autorità comunitaria avesse mai presenziato alle commemorazioni di Longarone e Erto e Casso. Quell’interrogazione venne immediatamente sottoscritta da svariati eurodeputati italiani di ogni schieramento politico. Poi ad intralciare i propositi arrivò il Covid e la successia morte di Sassoli.
 

Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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