Via alla caccia dei piccoli di cervo, «Così stabilizzata la popolazione di ungulati»

Giovedì 12 Agosto 2021 di Olivia Bonetti
Il 22 anticipo della stagione venatoria: si inizia con i piccoli di cervo

IL PIANO
BELLUNO - Inizierà domenica 22 agosto, per il terzo anno consecutivo, la pre-apertura della stagione di caccia con il via libera al prelievo delle femmine di prima classe di cervo maschio e femmina (fino ad un anno) e dei piccoli di “classe 0” del cervo. Una scelta della Provincia che si è dimostrata efficace per controllare questi esemplari, rimasti costanti se non in leggero calo in questi anni, contenendo così i danni all’agricoltura. Una scelta che però l’anno scorso scatenò la rabbia degli animalisti con l’Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) che fecero ricorso al Tar. I giudici amministrativi dopo un primo stop di qualche giorno, autorizzarono comunque l’anticipo della stagione. 

IL CALENDARIO
Varato in questi giorni dalla Provincia il calendario con date e specie che si possono abbattere, dopo i vari tavoli con i cacciatori e agricoltori. L’apertura generale della stagione è fissata per il 19 settembre 2021, con chiusura della caccia vagante al 30 dicembre 2021 (a eccezione del prelievo selettivo degli ungulati, la caccia alla volpe e quella alla beccaccia), e chiusura generale al 31 gennaio 2022. Dal 22 agosto al 15 settembre c’è l’anticipo di stagione, come avviene ormai da 3 anni: si possono cacciare cervi fino ad un anno e i piccoli.

L’OBIETTIVO
«È il terzo anno di sperimentazione - spiega Franco De Bon, consigliere provinciale con delega in materia di Caccia e Pesca - e siamo riusciti a stabilizzare la popolazione. Il piano, a nostro avviso, ha funzionato. Abbiamo fatto i censimenti questa primavera. Per il cervo, ci mancavano i dati del 2020: avevamo fatto il censimento solo su linee Ispra, ovvero su rendicontazione dell’abbattimento. Quest’anno era importante vedere questo dato dal punto di vista avvistamenti: abbiamo centrato esattamente l’obiettivo. Lo scorso anno sono stati abbattuti 3mila cervi circa. E la popolazione si assesta sugli 8600-8700 capi dati degli ultimi due anni». «Vuol dire che tra una cosa e l’altra siamo riusciti a stabilizzare la popolazione - prosegue - e per questo non è stato più necessario aumentare il piano: abbiamo mantenuto quello dell’anno scorso, ripartendolo diversamente nei distretti venatori dove si era raggiunta maggior percentuale di abbattimento. Dove hanno fatto pochi animali abbiamo diminuito e aumentato dove ce ne sono stati di più (aumentati in Valboite, diminuiti in Alto Agordino ndr)». «L’obiettivo che ci eravamo posti - prosegue il consigliere delegato De Bon - era dovuto al fatto che i contadini si lamentano dei danni alle loro colture. Non vogliamo fare i cattivi perché ce l’abbiamo con il cervo, ma dobbiamo mantenerne la presenza con una densità tale da consentire di mantenere anche la produzione agricola e la foresta». 

LA SINERGIA
«Per questo abbiamo fatto un incontro con il “tavolo verde” e sollecitato le riserve di caccia ad aprire il 22 agosto - prosegue De Bon -. Una data non casuale, in quel periodo infatti il mais ha la fase lattea ed è molto appetita dai cervi, che mangiano la punta delle pannocchie e passano a un’altra. In quella pannocchia che resta brucata si insediano muffe con ulteriori danni». E il consigliere sottolinea: «Questa è la sinergia che deve esserci tra agricoltura e mondo venatorio: facciano quell’azione di disturbo per allontanare i cervi, soprattutto dai campi coltivati, in modo da garantire minori danni». Soddisfatti del nuovo calendario i cacciatori e Daniele Saviane, dell’associazione cacciatori bellunesi (presidente della riserva di Puos) dice che sono pronti a collaborare.

I PARERI
La Provincia prosegue seguendo scrupolosamente i pareri dell’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Proprio sull’anticipo di caccia ai cervi maschi e femmine di fino a un anno di età e ai piccoli ha dato via libera, perché è «finalizzata ad incrementare la percentuale di realizzazione ed a diminuire gli errori di abbattimento». L’Istituto ha ritenuto accettabile anche la proposta di iniziare il prelievo del muflone dal 1° settembre, anticipandolo quindi, al fine di incrementare il successo del prelievo di questa specie alloctona per il Bellunese, introdotta negli anni Settanta. Non ha dato parere favorevole invece alla caccia alla proposta di consentire la caccia da appostamento sulla neve alle specie: ghiandaia, gazza, cornacchia nera, cornacchia grigia, cesena e tordo sassello, e la Provincia ha «ritenuto di conformarsi a detto parere».

Ultimo aggiornamento: 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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