Cena a lume di candela e frigoriferi spenti, così l'osteria Al Ponte combatte il caro bollette

Domenica 20 Febbraio 2022 di Federica Fant
Cena a lume di candele all'osteria al Ponte di Belluno

BELLUNO - L’Osteria Al Ponte ha cominciato con il “servizio a lume di candela”.

Una romanticata? Ni. Benché alla clientela non dispiaccia affatto l’atmosfera che ricreano le candele nel locale che sorge quasi appoggiato sul torrente Ardo, a Belluno, il “servizio a lume di candela” è una provocazione<WC>. Un faro acceso contro il caro bollette che, inutile dirlo, si ripercuote come una scure anche sui locali, già duramente colpiti dalla pandemia covid. Massimo Bortoluzzi, titolare dell’Osteria rimarca come «quest’iniziativa la stiamo mettendo in campo in molti. Soprattutto nel Trevigiano e in altre parti del Veneto. È una protesta ma anche un modo per risparmiare e reagire al rincaro delle bollette». La gente come risponde a questo nuovo servizio? <WC>Bortoluzzi spiega che i clienti comprendono bene <WC1>il perché <WC>dell’iniziativa<WC1> <WC>e che <WC1>«le persone trovano che comunque sia un bell’ambiente»<WC>.

IL RISPARMIO
Anche il riscaldamento <WC>all’Osteria al Ponte <WC1>è stato ridotto, ma non spento. «Ci siamo però visti costretti a staccare tre frigoriferi. Insomma – fa sapere Bortoluzzi -, dove si può si cerca di risparmiare e di recuperare». Un’iniziativa, il servizio a lume di candela, che caratterizza gli associati di Veneto imprese unite, un’associazione che raggruppa titolari e gestori di ristoranti, bar, osterie e via dicendo. <WC>L’iniziativa dell’Osteria al Ponte è stata condivisa anche sui canali social dell’esercizio, rimbalzando di cliente in cliente. «Pronti anche questo venerdì, in modalità risparmio», spiegava Bortoluzzi in questo fine settimana con una significativa fotografia di una candela. «Modalità risparmio energia», con altre foto, raccogliendo commenti positivi dai clienti.

LA LETTERA 
<WC1>«Tagli sull’<WC>I<WC1>va delle bollette, abbattimento del costo del lavoro, abbassamento della soglia per accedere al credito d’imposta sugli affitti, sospensione delle liberalizzazioni portate dalla Bersani-Visco – fanno sapere da Veneto imprese unite - . Sono questi alcuni dei punti che vorremo discutere nei prossimi giorni con le Prefetture del Veneto e che inoltreremo alla giunta regionale e ai senatori e deputati della nostra regione. Ma anche la necessità di aiutare i comuni a spostare i pochi fondi che avranno a disposizione per il 2022 da eventi sporadici a progetti reali per favorire il consumo di prossimità». Sui costi dell’energia questi imprenditori sono pronti ad una nuova stagione di mobilitazione. Veneto Imprese Unite, quindi, spedirà a breve una lettera ai Prefetti. Si contano già molti locali che sono rimasti chiusi. «L’abbattimento dei costi dell’energia è la priorità, si deve incidere sull’Iva», fa sapere Veneto Unite, di cui Massimo Bortoluzzi fa parte. <WC>La priorità è dettata dalla contingenza ma l’associazione parla anche di abbattimento del costo del lavoro e di nuovi parametri per il credito d’imposta dedicato agli affitti. Il confronto sarà allargato anche a politica e Istituzioni. Nel frattempo due giorni fa è stato varato il nuovo decreto da otto miliardi di euro per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia. Tra le misure previste ci sarebbe anche l’incremento della produzione nazionale di gas. Il nuovo decreto andrà incontro alle esigenze di chi si trova in difficoltà e pare replicherà per il secondo trimestre le misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate anche nel primo trimestre, ma introdurrà interventi strutturali per lo stoccaggio e per l’aumento della produzione di gas nazionale.
 

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